
Ora che la moda parla di masturbazione femminile In passerella debuttano le "tasche per la stimolazione"
Dai tacchi a spillo di Louboutin alle minigonne attillate di Gucci, passando per i reggiseni push-up di Victoria's Secret: per molto tempo la moda è stata uno strumento di seduzione con lo scopo di gratificare lo sguardo maschile. John Berger, autore del bestseller G., espone perfettamente il concetto nel secondo capitolo del suo libro Ways of Seeing (1972), in cui approfondisce la prospettiva maschile e le sue implicazioni per la rappresentazione delle donne nell'arte e nei media. Berger analizza come l'arte occidentale abbia storicamente rappresentato le donne come oggetti di desiderio, spesso ritratte nude o seminude per il piacere dello spettatore. Raffigurate come soggetti passivi, ridotte a semplici oggetti della fantasia maschile, un modus operandi abusato nella pubblicità e nei media di massa che ha rafforzato ulteriormente stereotipi dannosi e ideali di bellezza irrealistici. Negli ultimi anni, designer e musicisti, fotografi e creatori di immagini (soprattutto donne) sono riusciti a capovolgere la narrativa attorno alla figura femminile, un processo graduale di cui abbiamo visto l'apice nelle scorse passerelle di Courrèges e Di Petsa, in cui il piacere femminile ha avuto non solo la sua rivalsa, ma lo spotlight assoluto.
Campagne controverse sul piacere femminile
Nella FW24 di Di Felice per Courrèges, le tasche sono diventate una finestra sull'orgasmo, posizionate strategicamente nella parte anteriore e centrale di gonne e trench. Per la presentazione è stata concepita una passerella mobile per far "respirare" il pavimento in armonia con il ritmo delle modelle che sfilavano e si lasciavano occasionalmente sfuggire sospiri che suggerivano l'estasi. A Londra, Dimitra Petsa ha sorpreso invece il pubblico con le sue "tasche per la stimolazione": in un video pubblicato sul suo profilo Instagram, le modelle mostravano dita che si infilino in pannelli triangolari posizionati strategicamente tra i jeans e la pelle. Anche la tasca progettata da Di Petsa assume la forma di una triangolo sopra l'area genitale. Secondo il brand, questa tecnica, mantenuta segreta per anni, è un omaggio della fondatrice del marchio, Dimitra, all'empowerment femminile attraverso i suoi design. L'aspetto interessante delle tasche per la masturbazione è che stanno "vendendo il sesso" come le campagne controverse degli anni 2000, ma allo stesso spostano la conversazione sul piacere sessuale femminile eliminando il male gaze dalla prospettiva della dinamica. Si tratta di un'esplorazione, di una scoperta, della celebrazione della propria sessualità individuale.