
Un nuovo documentario racconta la vita di John Galliano Uno sguardo approfondito alla carriera dell'enigmatico designer
Nato Juan Carlos Antonio Galliano-Guillén, John Galliano incarna l'era più eccitante della storia della moda. Un designer enigmatico, una volta soprannominato "enfant terrible", iniziò la sua carriera come studente all'università Central Saint Martins di Londra. La sua prima collezione ispirata alla Rivoluzione Francese divenne emblematica, un progetto che diede vita al movimento di decostruzione firmato Galliano. La collezione Les Incroyables attirò l'attenzione da ogni parte dell'industria, ma invece di scegliere di collaborare con maison già affermate, Galliano fece il coraggioso passo di lanciare un proprio marchio. Negli anni, creò capi sia avanguardistici che storici, stabilendo rapidamente una reputazione tra l'élite della moda britannica. Nonostante i plausi della critica, il brand mancava di sostegno finanziario e i suoi design, pur innovativi e ispirati, non erano adatti all'uso quotidiano. Il fallimento era incombente, ma l'intervento di Anna Wintour e Andre Leon Talley cambiò la traiettoria dell'azienda. Due grandi ammiratori delle creazioni di Galliano, negoziariono il finanziamento per il designer aiutandolo a stabilirsi a Parigi.
Il designer è attualmente oggetto di un documentario di Kevin Macdonald: High & Low - John Galliano. Nell'era della cancel culture, della quale la storia di Galliano è forse uno degli esempi più precoci, il regista esplora concetti di perdono, redenzione e espiazione con il designer. Secondo il regista, quando gli è stato chiesto perché ha accettato di partecipare al film, il designer ha spiegato: «Non sto facendo il film perché voglio essere perdonato. Sto facendo il film per essere capito un po' meglio». Quindi vediamo che il designer non è tanto preoccupato dell'ottica o della ripetizione degli eventi che hanno portato al suo licenziamento, ma cerca piuttosto di sollevare il misterioso alone che lo proteggeva, sottoponendolo a un'analisi critica. Afferma: «Ora capisco che non avevo scelta se non seguire questa strada e inciampare. È stato un messaggio inviato da Dio. Siamo come bambini, dobbiamo cadere per imparare.»