
La politica del punto vita La vita alta sta già tornando?
Nella moda è già stato fatto tutto. Maniche a pipistrello, a campana, tank top e orli a lattuga, boot cut jeans e skinny, trench coat e mantelle per la pioggia. Un discorso che si ripete durante ogni Fashion Week, l’unico modo per i designer di portare in passerella qualcosa di nuovo è sperimentare con silhouette passate tramite l’utilizzo di tecnologie moderne. Per la SS24, Miu Miu ha preso ispirazione dalle uniformi collegiali, Saint Laurent dal completo Safari del 1967 e JW Anderson dall’infanzia del suo direttore creativo. La novità di queste collezioni non stava negli abiti stessi, bensì nel modo in cui sono stati rivisitati. Allo stesso tempo, a soli due anni dal ritorno inaspettato dei low rise jeans, Prada, Loewe, Rick Owens e Dries Van Noten hanno portato sotto i riflettori pantaloni a vita alta-altissima. Un trend che ultimamente per le strade della città della moda è stato adocchiato su pochi, ma che secondo i designer di punta di Parigi vale la pena provare, i pantaloni a vita alta rispecchiano la crisi economica del lusso con un tempismo perfetto. Cosa c’entra, esattamente, l’altezza del punto vita con lo stato della società contemporanea? Come hanno fatto i designer delle ultime sfilate, facciamo un salto indietro nel tempo.
Il significato culturale dei pantaloni a vita alta
Nel 2023, l’abito non fa più il monaco. Così come l’estetica degli artisti rap, negli anni ‘90 fortemente legata al mondo della criminalità di strada, sta cambiando, forse anche per i pantaloni a vita alta è arrivato il momento di esplorare nuove estetiche. Per capire se riusciranno effettivamente a liberarsi del contesto storico e socio-culturale demodé che rivestono servirà aspettare che i pantaloni di Loewe, di Rick Owens e di Dries Van Noten tocchino i fianchi delle it girl e degli it boy in egual misura. Ciò che è certo, per adesso, è che un possibile ritorno alla ribalta dei pantaloni a vita alta va di pari passo con un’economia instabile, la risposta da parte dei designer alla necessità di tirare il freno a mano sul loro estro creativo. Mentre Prada e Saint Laurent hanno risposto con le buone, domando le proprie silhouette e costringendole a riferimenti passati tra l’ufficio e il safari-chic, Loewe e Rick Owens hanno preferito fare a modo loro, mantenendo lo spirito di fantasia che li ha contraddistinti negli anni. Proporzioni comiche o meno, questo inverno la moda aveva bisogno di tirarsi su le braghe.