
Tutte le nuove stampe della Milan Fashion Week Men's SS24 Sarà un'estate di camicie Hawaiane e illustrazioni allegoriche
Le passerelle milanesi sono state prese d’assalto da una marea di colori in questi giorni, vittime volenterose di innovazione e freschezza per l’estate dell’anno venturo. Questa volta però, i brand che hanno preso parte alla Milan Men’s Fashion Week sembrano aver preferito i propri codici stilistici alla rincorsa dei trend, abbandonando le manie povere di inventiva nate sui social in favore della creatività, in collezioni che si differenziavano l’un l’altra per silhouette e punti d’ispirazione. Un elemento che è riuscito ad accomunare tutti è stata la presenza di top e camicie decorati in stampe vivaci, ciascuna unica nel suo genere ma tutte figlie evidenti del desiderio di cambiamento che si è impadronito dei designer negli ultimi mesi, forse un chiaro indizio della loro posizione contro l’ascesa del consumismo incospicuo.
Per Etro, Marco de Vincenzo ha spinto un po’ più in là i limiti della profonda esperienza del brand in campo di fantasie e motivi, provando a giocare con fonti d’ispirazione e colori. Prendendo spunto da un libro di illustrazioni settecentesche trovato in un’antica libreria di Messina, de Vincenzo ha disegnato top ricchi di immagini allegoriche alla Temperanza, alla Tenacia, all’Eternità e alla Lussuria, che secondo quanto riferito a Vogue Runway dal designer gli hanno ricordato «TikTok, i meme, e le GIFs, che sono il nostro modo non verbale di comunicare attraverso le immagini.» Anche da Charles Jeffrey Loverboy la storia è stata un'ispirazione che ha avuto un ruolo centrale nella collezione; titolata The New Caroleans, i soldati di Re Carlo XI, l’intera linea giocava con il concetto di vecchio e nuovo facendo uso dell’Intelligenza Artificiale. Qui i top assumevano ancora di più un senso surreale e fanciullesco, rispecchiato nelle camicie in plaid scozzese e nei loro colletti da scolare in pizzo. Ultime, ma non per importanza, le proposte di JW Anderson, che per la prossima estate ha deciso di portare in passerella i grandi classici rivisitati in chiave umoristica: la camicia Oxford portava un bavaglio, la millerighe diminuiva le sue righe e le ingandiva, piegandosi a doppiopetto come una giacca.