
Quando Miuccia Prada inventò l'Ugly Chic Correva l'anno 1996...
«[L'abbigliamento di Miuccia] riguarda in ultima analisi il disagio - estetico, ideologico, in qualche modo effimero; è effimero perché la bruttezza che Prada provoca con questa stagione diventa la nuova bellezza», ha scritto Alexander Fury nel saggio del 2014, Miuccia Prada: Master of "Ugly", riferendosi a una collezione, la SS96 di Prada, che è diventata un punto di svolta nella storia del marchio. Il 1996 è stato un momento determinante sia per l'identità di Prada sia per l'industria nel suo complesso - uno di quei momenti che hanno inconsciamente plasmato la moda per gli anni a venire. L'ultimo giorno della Milan Fashion Week SS96, proprio quando i giornalisti e i buyer stavano andando a vedere Prada, ci fu un allarme bomba nel quartier generale dell'azienda. Facendo eco ad Amy Splinder, critico del The New York Times: salteranno la sfilata? O rischieranno tutto per scoprire cosa farà Prada la prossima stagione? Dopo circa un'ora, lo spazio della sfilata è stato dichiarato sicuro dagli esperti italiani di esplosivi. I giornalisti hanno fatto battute spensierate sui rivali di Prada: «Sono sicuro che si trattava di qualche geloso».
Se Miuccia Prada ha fatto una cosa, non è stata quella di rendere attraente il brutto, ma di spostare la nostra percezione del "bello" e del "buon gusto". Collezioni di moda come "Banal Eccentricity" non sono mai realizzate sulla base di un capriccio o di un accampamento, ma di una deliberazione chiara e costante. È il modo in cui la signora Prada sovverte il concetto di ciò che è considerato "lussuoso" introducendo elementi di ordinarietà - rimodellando le nostre idee di estetica e ciò che consideriamo "brutto" e "bello".