
Quando Demna scoprì il talento di Martine Rose La carriera della designer è iniziata tra le mura di Balenciaga
Chi è Martine Rose? Il nome della designer anglo-giamaicana non è certo nuovo agli appassionati di moda, soprattutto adesso che insieme a quelli di Grace Wales Bonner e Telfar Clemens sembra essere tra i candidati a riempire il ruolo lasciato vacante da Louis Vuitton dopo la prematura scomparsa di Virgil Abloh lo scorso anno. Solo pochi giorni fa Kanye West, che non ha mai nascosto la sua ammirazione per il lavoro di Rose, aveva condiviso in uno dei suoi numerosi post Instagram un paio di Nike Air Monarch create dalla designer, la stessa che pochi mesi fa aveva collaborato sempre con Nike per creare una maglia speciale per la nazionale inglese di calcio, a ribadire ancora una volta il ruolo di totale rilevanza della designer anglo-giamaicana.
«Lavoravo ancora nei bar, vivevo nelle case occupate» aveva raccontato. «È diventata una carriera fattibile solo molto in là nel tempo, praticamente quando Demna mi ha detto: “Mi piace quello che fai. Vuoi venire a farlo qui?”.» L’incontro con Demna è sembrato uno di quelli scritti nel destino, l’incontro perfetto tra due DNA incredibilmente simili capaci di fondersi dando modo ad entrambi di esprimersi. Non è un caso se tra i marchi distintivi dell’operato di Martine Rose ci siano i loghi, spesso al cento dei suoi design in versioni parodistiche, da quello in stile Carlsberg a quello che riprendeva il logo Pirelli. Proprio durante il suo operato da Balenciaga, era lo show menswear Autumn/Winter 2017, fece il suo esordio il Political Logo, parodia di quello utilizzato da Bernie Sanders nella sua campagna elettorale, e diventato uno dei simboli più riconoscibili del brand sotto la guida di Demna. Per questo, mentre nelle stanze segrete di LVMH si decide il futuro di Louis Vuitton, qualcuno nel gruppo Kering fa il tifo per Martine Rose.