A che punto sono i diritti dei lavoratori nella moda Licenziamenti diffusi e salari scoperti nei centri di produzione asiatici

Tra licenziamenti diffusi, salari scoperti e violazione dei sindacati, le condizioni dei lavoratori asiatici continuano a degenerare. Nei principali centri di produzione di abbigliamento dei brand occidentali, dislocati tra Bangladesh, Sri Lanka e Pakistan, le labili conquiste degli operai in fatto di salario minimo e orari di lavoro sono state cancellate dall’avvento della Pandemia, quando milioni di dipendenti disoccupati si sono ritrovati a vivere dei propri risparmi per mantenersi, sino a, in molti casi, indebitarsi. « Le persone hanno perso tutti i loro risparmi, non hanno più nulla su cui contare. È una vera povertà» ha dichiarato a BOF, Nandita Shivakumar, responsabile delle campagne e delle comunicazioni della coalizione sindacale e per i diritti dei lavoratori Asia Floor Wage Alliance.  Nonostante un’iniziale ripresa a seguito del rallentamento dell’epidemia da Covid-19, la guerra in Ucraina ha portato difatti ad un nuovo significativo aumento dei prezzi dell'energia e dei generi alimentari, esacerbando le fluttuazioni che già colpivano i mercati globali a causa delle difficoltà della catena di approvvigionamento con la pandemia. Ora i consumatori occidentali stanno iniziando di nuovo a tagliare sulle spese, esercitando una nuova pressione sulle già precarie condizioni di vita dei lavoratori e mettendo a dura prova i centri di produzione.

Nel Far West delle catene di produzione, dei timidi primi passi sono stati mossi per arginare i danni di uno scenario geo-politico sempre più complesso: l'anno scorso la California ha approvato una legge che rende i marchi responsabili dei salari dei lavoratori dell'abbigliamento e si pensa di estendere la proposta a livello federale: «Nella comunità dei diritti umani ci si sta rendendo conto che la strada da percorrere è quella di rendere le aziende corresponsabili dei salari », ha dichiarato Barenblat a BOF. Ma, oggi più che mai, il proposito di proteggere i diritti dei lavoratori e garantire salari dignitosi rimane in conflitto con la domanda di fast fashion a basso costo, dimostrando come i ritmi di produzione odierni siano inconciliabili con un sistema che abolisce lo sfruttamento dei lavoratori.