Vent'anni di Hedi Slimane con lo show SS23 di Celine Il designer torna al Palais de Tokyo a vent'anni dal suo primo rivoluzionario show di Dior Homme

Ieri, al Palais de Tokyo, si è tenuto il quindicesimo show di Celine nell’era di Hedi Slimane. È stato un ritorno agli show fisici per il brand, che da qualche anno si era affidato alle sfilate digitali, che ha segnato una serie di traguardi per la carriera del designer e per il suo brand. I fan di Slimane avranno riconosciuto infatti la tipica struttura della passerella della sfilata, con la parete di luci alle spalle dei modelli e il lampo che precede l’inizio dello show, ma anche il fatto che proprio la location del Palais de Tokyo era la stessa dove, vent’anni fa, proprio Slimane aveva debuttato con la sua mitologica prima collezione per Dior Homme nel 2002. Al di là delle varie ricorrenze, la serata di chiusura della Paris Fashion Week è stata coronata dalla presenza di Lisa delle Blackpink e da Kim Tae-hyung, star assolute del K-Pop che hanno attirato davanti il Palais de Tokyo un’enorme, adorante folla che, come riporta Miles Socha di WWD, è stata salutata dalla balconata dai due cantanti come se fossero a una parata regale. Insieme allo show di Louis Vuitton, quello di Celine è stato forse l’unico a Parigi ad attirare un tale assedio di pubblico – tanto da farlo sembrare un ritorno a quei monumentali show d’altri tempi per cui la folla si assiepava fuori dai cancelli. È il potere della rockstar attitude di Slimane, che ha affidato la colonna sonora di quest’anno alla band Gustaf definita dal brand «la più forte band emergente di New York, hanno attirato l'attenzione di luminari come Beck e Matt Shultz di Cage The Elephant, che gli ha aperto le porte di un party segreto in un loft in città».

Nel tempo Hedi ha dovuto adattarsi ai tempi, chiaramente, e lo ha anche fatto con un certo agio. E se nel tempo a Pete Doherty si sono sostituiti i divi del K-Pop, se i suoi hipster tabagisti sono diventati tiktoker ricoperti di borchie scintillanti e se il suo intero mondo di reference parigine, londinesi e losangeline ha dovuto aprirsi a una nuova generazione di consumatori digitali ora che i suoi show sono tornati in real life Hedi ha riaffermato il suo ruolo di erede della grande tradizione di designer francesi capaci di portare all’interno del proprio mito un intero universo di reference, di immaginari e di discipline diverse, condensandole in una singola estetica. La moda, insomma, rimane moda - a prescindere che la si guardi da una rivista dei primi 2000 o da uno schermo di Instagram.