Direzioni creative che avevamo dimenticato Michael Kors da Céline? Alexander Wang da Balenciaga? Il passato della moda cela inaspettate laison tra designer e brand

Game of musical chairs. È questa una delle espressioni più utilizzate per raccontare i frequenti cambi di casacca, gli avvicendamenti al vertice, le nuove nomine all'interno dell'industria della moda, che ne ha fatto una prassi quasi quotidiana. Il fashion system ama rinnovare, ravvivare, a volte distruggere, carriere e brand ad un ritmo sorprendente, perché, si sa, è la novità che attira. Se oggi la fama e il successo di molti designer sono strettamente legati ad una maison e all'estetica che evoca, molto probabilmente il loro passato nasconde direzioni creative diverse, perfino sorprendenti. Tuffiamoci allora nel loro profilo LinkedIn.

Michael Kors da Céline (1997-2004)

Nella mitologia della moda, poche ere sono ricordate e celebrate quanto la direzione creativa di Tom Ford da Gucci. In pochi ricordano, però, che dal 1999 al 2004 Tom Ford disegnò anche le collezioni di Yves Saint Laurent, all'epoca parte del gruppo Gucci, oggi confluito in Kering. Dei cinque anni alla guida della maison francese uno degli aspetti più raccontati è il difficile rapporto tra Ford e Yves Saint Lauren stesso, che in più di un'occasione aveva manifestato il suo disappunto per la direzione presa dalla sua (ex) maison. "In 13 minuti sei riuscito a distruggere 40 anni del mio lavoro", avrebbe detto Saint Laurent. "Non ricordo molto del mio periodo da YSL, ma penso di aver disegnato alcune delle mie migliori collezioni lì", dichiarò Ford. Sotto la guida dello stilista texano, YSL divenne più audace, moderno, pur mantenendo il suo animo femminile e romantico. Ford si opponeva alle imposizioni di Saint Laurent e Pierre Bergé, che volevano vedere i capi simbolo della maison in passerella ogni stagione, come Le Smoking, andando in una direzione diversa, che oggi appare riuscitissima. Dopo l'addio di Tom Ford al gruppo Gucci nella sua interezza, al vertice di YSL venne nominato Stefano Pilati, ex assistente di Ford, che rimase molto fedele ai codici visivi del brand, seguito poi da Hedi Slimane e Anthony Vaccarello