
Quando lo Studio Ghibli sfila in passerella Non solo Loewe nel rapporto tra le opere di Miyazaki e il mondo della moda
Da sempre il cinema è fonte di ispirazione per il mondo della moda, in un rapporto che parte da un canone puramente estetico fino a uno più emozionale e personale. L'abbiamo visto con Matrix, capace di influenzare decine di designer dal 1999 ad oggi, e l'abbiamo visto, seppur in forma "televisiva", con I Simpson e Balenciaga in una rievocazione del tutto personale del passato del suo direttore creativo Demna. L'ennesima dimostrazione di questo rapporto è l'arrivo della seconda capsule Loewe dedicata al lavoro dello Studio Ghibli, il leggendario studio di animazione co-fondato da Hayao Miyazaki e protagonista di una collezione che unisce l'estetica di Jonathan Anderson ai personaggi de La città incantata. Non è certo la prima volta che il lavoro di Miyazaki incontro il mondo della moda: lo scorso gennaio sempre Loewe aveva dedicato una capsule a Il Mio Vicino Totoro, mentre a dicembre 2020 L.L. Bean aveva dedicato una capsule ad alcuni dei film dello studio, tra cui Kiki - Consegne a domicilio e La Principessa Mononoke. Inoltre nel 2017 lo stesso Studio Ghibli aveva inaugurato GBL, un vero e proprio fashion brand con alcuni store fisici sparsi per il Giappone.
Sarà per questo incontro tra umano e magico che lo stile Ghibli è riuscito a influenzare intere generazioni di spettatori, valicando i confini del cinema per imporsi come punto di riferimento per la moda, capace di cogliere le sfumature di mondi fatti di colori e formi arrivati sulle passerelle delle Fashio Week o su hoodie, tee e altri item, come nel caso della capsule firmata Loewe. Sarà anche per questo che l'idea di avere una copera con Chichiro di La Città Incantata ci sembra un'ottima idea.