Dalla guerra in Vietnam al minimalismo giapponese: storia e successo dell'Army Liner Jacket Come una semplice imbottitura è diventata protagonista dell'outerwear di stagione

In quella strana mezza stagione che ci traghetta dalle piacevoli e romantiche temperature autunnali, illudendoci di trovarci nei viali alberati tinti di giallo e rosso di Autumn in New York, al freddo più pungente che fa pentire di aver messo piede fuori di casa, c'è una domanda eterna, costante e il più delle volte senza risposta: cosa mi metto?

Sembra che per almeno le ultimi due stagioni la risposta ci sia stata, semplice e univoca: l'Army Liner Jacket. La giacca in circolazione dagli anni Sessanta ha assunto una dimensione nuova grazie alla commistione di diversi trend ed estetiche, scatenando l'interesse di un pubblico molto variegato. Il taglio giapponese minimal e super clean, quell'approccio estetico reso noto e accessibile in tutto il mondo da Uniqlo, ma da sempre di culto nella comunità streetwear, ha preso ulteriore spinta grazie agli earth tones, al fit oversize, alla riscoperta del vintage e e dei suoi capisaldi. Dopo essere rimasta per decenni un capo nascosto, l'Army Liner Jacket è diventato un capo chiave del guardaroba outerwear e non più un'imbottitura concepita per offrire un maggior calore. 

La giacca nasce come accessorio aggiuntivo, proprio per maggior comfort e isolamento termico, di un'altra giacca simbolo dell'estetica militare e in particolare dell'esercito americano. L'Army Liner fu infatti introdotta come "supplemento" della M-1965 Field Jacket, introdotta nell'anno che le da il nome, che era caratterizzata da un cappuccio che si poteva arrotolare nel colletto, due tasche laterali, due sul petto, tutte con chiusura in velcro. La M-1965 venne usata soprattutto durante la guerra in Vietnam, e non a caso è la stessa indossata da Robert De Niro nel film Taxi Driver. Per le temperature più rigide venne introdotto un secondo rivestimento, l'Army Liner appunto, originariamente prodotto dall'appaltatore del governo Gibraltar Co, e in seguito anche da Alpha Industries, che nel 2019 ha iniziato a produrle anche per i civili. 

Shezi Manezi / nss magazine
Laurent Bentil / nss magazine
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Supreme x OAMC Peacemaker
OAMC
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Raf Simons FW21
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Miu Miu FW21
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Dimenticato il passato bellico, l'Army Liner Jacket è diventata l'epitomo dell'estetica giapponese, un simbolo riconosciuto in tutto il mondo che si è fatto sintesi perfetta di un immaginario costruito su capi rigorosi, dai tagli essenziali, funzionali e senza tempo.