
Il lusso informale di Bottega Veneta per la collezione Salon 03 La moda di Daniel Lee tra le rovine del Michigan Theatre di Detroit
Per il suo ultimo show di Bottega Veneta, andato in scena ieri sera con il sottofondo della musica di Moodymann, Daniel Lee ha scelto forse la location più suggestiva di Detroit: il Michigan Theatre, un opulento cinema degli anni ’20 costruito in stile Renaissance Revival e in seguito svuotato e poi trasformato in un parcheggio. Oggi, il Michigan Theatre è un simbolo malinconico del passato glorioso della città, dell’affascinante contrasto tra l’opulenza del passato e la quotidianità del presente, tra il glamour tradizionale e il mondo industriale che hanno definito la storia della città culla dell’innovazione e della musica techno. E così è stata la collezione SS22 che ha sfilato in passerella: un Bottega Veneta che ha messo di lato la sostenutezza quasi militaristica e il senso di opulenza inavvicinabile delle ultime due stagioni a favore di un’estetica più sportiva e reminiscente dell'industrialismo che creò il mito della città, rievocato attraverso l’uso di tessuti metallici e legata al vissuto di Daniel Lee, cresciuto in una città industriale del Nord Inghilterra, oltre che dall'uso degli stilemi del workwear ma con un piglio rilassato e informale.
La sensazione che si ricava da questa iniziativa ma anche dal nuovo spirito che anima la collezione è quella di un’estetica più giovane e, per alcuni versi, democratica. Dopo tutto, questo è lo show che ha interrotto la tradizione di show a porte chiuse di un brand diventato all’improvviso misterioso e incomunicabile. E dunque far sfilare una collezione che dà una svolta informale al lusso finora proposto da Lee con un livestreaming mondiale (c’è stato pure il takeover di un mega-schermo a Time Square a New York) sembrerebbe voler democratizzare l’estetica di Bottega Veneta, abbandonando l’idea di glamour ineffabile che, come potrebbe suggerire il setting del teatro in rovina, è una cosa del passato, e tornare a farsi vedere, a scendere sulla strada, a popolare le città di tutto il mondo con un nuovo e aperto linguaggio.