
5 cose da sapere sulla collezione Couture di Balenciaga La Haute Couture del 2021 secondo Demna Gvasalia
Lo show Couture di Balenciaga appena andato in scena a Parigi è stato il 50esimo del brand – un segno di continuità con il lavoro del founder Cristobàl Balenciaga che aveva chiuso il proprio atelier di Avenue Georges V nel 1968. Davanti a un pubblico d’eccezione, che includeva anche Anna Wintour, Bella Hadid e Kanye West, hanno sfilato i 63 look di una collezione che si proponeva di reinventare per l’epoca moderna il concetto di Haute Couture sia aprendolo alla gender fluidity, sia proponendo sulla passerella iterazioni elevate di quei capi amati da Demna che eravamo già stati abituati a vedere sulla passerella ready-to-wear del brand.
Molti sono stati i dettagli da notare in questa collezione, che ha riportato Balenciaga nel calendario della Couture dopo oltre cinquant’anni di vistosa assenza. Ecco le 5 cose da sapere sul nuovo show Couture di Balenciaga.
1. La Couture è androgina
La sfilata è stata importante per Demna in quanto, come lui stesso ha detto, il designer aveva iniziato ad avere dubbi sulla propria carriera. All’inizio creare look per l’Haute Couture gli ha fatto riscoprire la gioia che poteva trovare nel suo lavoro, nell’assemblare un team internazionale (Massaro Paris per le calzature, l’azienda svizzera Abraham per i tessuti, la londinese Huntsman & Sons per la sartoria) e nello studiare in profondità l’heritage del brand. Ma soprattutto la Haute Couture gli ha insegnato che la moda deve tornare alle sue radici meno commerciali e più legate all’artigianato e alla creatività puri: «Più abbiamo spettacoli digitali, più abbiamo bisogno di spettacoli fisici per la couture. Più produciamo in serie, più abbiamo bisogno di prodotti unico nel loro genere», ha spiegato Demna a WWD.