Cosa ci fanno Skepta e Roberto Bolle nello stesso lookbook di Bottega Veneta? È difficile capire cosa le guest star nella presentazione abbiano da dire sull’identità del brand

Ieri Bottega Veneta ha presentato la collezione Wardrobe 02 presentata con un lookbook che rappresenta al massimo livello il DNA e il gusto del brand, cool, desiderabile e capace di portare avanti l'estetica che Daniel Lee aveva introdotto con la sua Celiné-inizzazione del brand. La nuova collezione arriva in un momento particolare per Bottega Veneta, che nel corso dell'ultimo anno ha abbandonato i social network, lanciato una rivista digitale a metà fra l'arte e la pubblicità ed era sprofondato per qualche giorno nella sua prima controversia quando aveva organizzato un party durante il lockdown a Berlino che aveva fatto arrabbiare tutti con la sua aura indigesta di elitismo e privilegio. 

Ma nemmeno quest'ipotesi funziona – in quanto non c'è una vera e propria scena culturale o produzione artistica che viene celebrata ma solo una serie di talenti in equilibrio fra il variegato e disparato. La soluzione più probabile, allora, può forse essere la più semplice: i protagonisti della campagna erano meno i friends & family di Bottega Veneta e più i friends & family di Daniel Lee. Il che non è per niente un male – tranne che non si comprende bene cosa questo casting abbia da dire sull'identità o la filosofia di Bottega Veneta come brand. Specialmente per una collezione tanto riuscita in cui gli abiti parlano perfettamente da soli