
I migliori dissing nella storia della moda In amore come in guerra, non ci sono regole
Il mondo della moda ama celebrare l’amore e l’unità – ma l’odio, le rivalità e gli sgarri, reali o immaginati che siano, sono il suo vero pane quotidiano. Da quando la couture come la conosciamo nacque, le spesso difficili personalità dei designer si ritrovano a litigare in scontri che in certi casi diventano epici nelle loro proporzioni. La grande categoria dei dissing nel mondo della moda iniziò, idealmente, quella sera in cui, a una festa di Parigi, Coco Chanel spinse Elsa Schiapparelli contro un candelabro, facendole prendere fuoco. Ma la storia della moda è letteralmente piena di scontri, invidie e amari conflitti a volte giustificati e a volte del tutto evitabili. Ecco i migliori.
Bruno Pavlovsky vs. Anthony Vaccarello
Karl non è l'unico ad aver sviluppato una feroce rivalità con Yves. Dopo il mandato di Tom Ford presso la maison di moda francese, durante il quale ha ricoperto il ruolo di Direttore Creativo dal 1999 al 2004, Tom Ford ha poi vuotato il sacco sul rapporto burrascoso con lo legava all'ex capo. «Pierre [Bergè, il socio di Yves] e Yves erano semplicemente malvagi", ha detto Ford, sostenendo che il duo avrebbe regolarmente chiamato la polizia per far chiudere il suo ufficio. «Ho delle lettere di Yves Saint Laurent che sono così cattive che non si può nemmeno credere che sia possibile un tale vetriolo. Ricordo che una frase in particolare 'in tredici minuti hai distrutto 40 anni di lavoro». Probabilmente ai tempi il temine non esisteva ancora, ma oggi potremmo definirlo mobbing.
Tyra Banks vs. Naomi Campbell
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Durante i primi anni '90, Naomi Campbell e Tyra Banks hanno avuto una relazione piuttosto tesa. La Banks ha più volte dichiarato che la top model britannica l'aveva fatta sentire di troppo mentre muoveva i suoi primi passi nell'industria: «Sfilavo in passerella e la gente non avrebbe mai immaginato che poi sarei tornata a casa la sera piangendo disperata perché la donna per la quale nutrivo una grande ammirazione non voleva che fossi lì e stava facendo di tutto per farmi andare via.» Sebbene sembrasse che le due fossero finalmente in tregua dopo il faccia faccia nel talk show diurno della Banks, qualche anno fa la Campbell ha utilizzato il suo account Instagram per condividere un articolo intitolato "Ecco perché i fan iniziano a pensare che Tyra Banks sia la vera ragazza cattiva, non Naomi Campbell", un racconto poco lusinghiero che evidenziava una serie di momenti controversi durante la conduzione di America's Next Top Model da parte della Banks. Certe liti fanno giri immensi e poi ritornano.
Louis Vuitton vs. Supreme
Giorgio Armani ha spesso un'apparenza serafica nel mondo a volte un po' chiassoso della moda italiana. Eppure non si può dire che si sia tenuto mai lontano da scontri e frecciate. Il dissing più recente e famoso è quello con Dolce & Gabbana ma il più gustoso quello con Gianni Versace, che risale al '96. In pratica Armani disse, in un’intervista a un magazine americano, che la moda era morta. Versace replicò in toni molto poco sfumati: «All' inizio di ogni stagione, qualche stilista scopre tutto d'un colpo che la moda è morta, confondendo conclusioni generali forse con un problema personale. Questa volta è Giorgio Armani a sostenerlo, proprio mentre sta aprendo due negozi a New York e non certo di dischi. Strana logica, visto che Armani è uno dei grandi nomi del made in Italy […]. [Armani], a 62 anni, si trova nella curiosa posizione di essere di routine definito come il primo stilista del mondo, pur non essendo, al momento, particolarmente di moda». Nel 2000 ci fu un revamp dello scontro, questa volta con Donatella Versace, che definì «rude e senza gusto» un’intervista rilasciata da Armani in America, in cui il designer aveva attribuito a Gianni Versace la frase: «Tu vesti donne da chiesa, io vesto delle zoccole».