È ora che anche la moda maschile diventi body-positive Perché l'industria della moda deve affrontare la questione dei modelli plus-size

Negli ultimi anni, il concetto di plus-size è entrato a far parte, con alterne fortune e attenzione, del mondo della moda femminile, soprattutto grazie alla crescente esigenza da parte del pubblico e della critica di vedere rappresentate sulla passerella tipologie di fisico alternative a quelle proposte per decenni nelle campagne e nelle sfilate delle grandi maison e delle riviste. C’è ovviamente ancora molto lavoro da fare per poter parlare di una rappresentazione completa di tutti i body type ma, nelle sfilate delle ultime stagioni, è decisamente aumentato il numero di modelle plus-size in show di brand come Versace, Fendi, Marni e Alexander McQueen. Ma se finalmente la questione della body positivity ha cominciato ad essere affrontata sulle passerelle femminili, lo stesso non sta avvenendo su quelle maschili

Nel corso degli anni, l’approccio dei media mainstream alla body positivity maschile non ha dato la giusta importanza alla questione. L’assunto generale è che gli uomini non siano interessati al loro aspetto e che dunque che non debbano lamentarsi – un problema che ha più vaste ramificazioni nella società. Gli uomini sono intrappolati nei confini invisibili e stringenti del concetto di mascolinità – ammettere le proprie debolezze, discutere la propria self-image o parlare di insicurezza è un tipo di vulnerabilità che mette in dubbio la loro mascolinità. Ma questi standard sono il frutto di una narrativa che si fonda su premesse sbagliate – premesse secondo cui gli uomini non si curano del proprio aspetto, anche se le statistiche dicono il contrario. Soltanto nel 2019, gli uomini hanno speso 55 miliardi di dollari in prodotti estetici e, secondo uno studio di The National Association for Males with Eating Disorders, il 25-40% degli individui con disturbi alimentari sono uomini. Un altro sondaggio di YouGov mostra che i giovani uomini hanno tanti problemi con la propria self-image quanti ne hanno le donne. 

Il ruolo del mondo della moda in questo dibattito è fondamentale, non soltanto per i margini di profitto inesplorati del mercato plus-size ma anche perché la moda ha la responsabilità di promuovere la body inclusivity per le generazioni future. Vedere soltanto uomini magri e muscolosi nelle campagne o sulle passerelle equivale a dire alle giovani generazioni che gli standard di bellezza sono soltanto quelli e che è necessario adeguarvisi a ogni costo. Secondo un’intervista rilasciata al The Guardian dallo psichiatra John Morgan: "I ragazzi si formano un’opinione del proprio corpo ideale tra gli undici e i dodici anni – insegnare loro che tutte le tipologie di fisico sono accettabili significa prevenire problemi che si svilupperanno in futuro, come ad esempio il fumo". Ed è proprio su questo punto che i brand devono rivendicare il proprio ruolo e la loro importanza per cambiare una mentalità secolare.