La storia dello stage di Kanye West e Virgil Abloh da Fendi Tra fotocopie, caffè e 500$ al mese

*** AGGIORNAMENTO 29/11/2021 *** 

Questo articolo è stato pubblicato originariamente il 16 febbraio 2021, qualche mese prima della prematura scomparsa di Virgil Abloh.
Virgil Abloh è stato una fonte di ispirazione e un pioniere, tutta la redazione e tutto il team di nss magazine si stringe nelle condoglianze alla famiglia e ai collaboratori.

 

Sottopagati, sfruttati e frustrati. Sono queste le prime tre parole che vengono in mente quando si parla di stagisti, una categoria parte integrante del mondo del lavoro che ha imparato a usarli per le mansioni più disparate, tra caffè e fotocopie in un loop infinito di compiti ingrati racchiusi sotto un'unica e grande categoria immaginaria: l'esperienza. Nel 2009 quel ruolo era toccato a due nomi d'eccezione come Kanye West e Virgil Abloh, entrambi impegnati a Roma in uno stage da Fendi fatto di cappuccini, fotocopie e altri compiti che difficilmente riusciremmo ad associare all'attuale direttore creativo di Louis Vuitton e al vincitore di 21 Grammy. 

La storia dello stage di Kanye West e Virgil Abloh da Fendi Tra fotocopie, caffè e 500$ al mese | Image 319348
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L'esperienza da Fendi è stata fondamentale per le carriere di entrambi, dando concretezza alle ambizioni e alle mire tanto di West quanto di Abloh. Di lì a pochi anni il primo avrebbe iniziato a lavorare al suo primo progetto nella moda, il brand Pastelle che vedeva coinvolti lo stesso Abloh insieme ai fidati Don C, Willo Perron e Matt George. Se ci sono voluti anni per vedere un riavvicinamento tra LVMH e Abloh, Kanye non solo aveva firmato un contratto con Louis Vuitton per la creazione di alcune sneaker, ma era andato vicino a siglare un accordo con Arnault per il lancio della prima Season del suo brand Yeezy. Nel frattempo Virgil non è certo stato con le mani in mano. Oltre al ruolo di direttore creativo di DONDA, tra il 2012 e il 2013 fonda prima Pyrex Vision e poi Off-White iniziando un percorso che nel 2018 l'ha portato a ritrovare Michael Burke da Louis Vuitton. Lo stesso Burke ha confessato di non aver mai perso d'occhio il lavoro di Abloh, suscitando più di qualche rimpianto in casa Fendi che, pur avendo in casa due talenti d'oro come Kanye e Virgil, ha preferito lasciarli andare via per scegliere, anni dopo, Kim Jones come Direttore Artistico. Lo stesso Jones che quasi dieci anni prima era stato scelto da West come uno dei consulenti del suo brand Pastelle, chiudendo così un cerchio durato più di un decennio. Dopo Fendi Kanye non ha però abbandonato la sua passione per gli stage nella moda, lavorando con Giuseppe Zanotti alla sua collabo con Balmain (di cui West è stato testimonial nel 2016) e chiedendo, ma non ottenendo, un posto come assistente di Raf Simons