Anna Wintour è diventata la donna più potente dell’editoria di moda Condé Nast l’ha nominata Chief Content Officer di tutti i suoi magazine

È stato un anno complicato per Condé Nast, fra i problemi economici scatenati dal lockdown e le polemiche sollevate dal movimento BLM. Un anno così complicato, in effetti, che in molti si erano chiesti se avrebbe segnato anche la fine del regno di Anna Wintour, editor-in-chief di Vogue America, una delle personalità più potenti del mondo della moda e dunque una delle più controverse. Ma la recente ristrutturazione compiuta dall’azienda ha cancellato ogni dubbio sul destino della Wintour, che da ieri è stata nominata Chief Content Officer di tutti i magazine di Condé Nast, oltre che Global Editorial Director di Vogue - tutto ciò in aggiunta al suo precedente ruolo. Una mossa che l’ha resa, presumibilmente, la donna più potente dell’intera editoria di moda. 

Edward Enninful & Naomi Cambpell
Simone Marchetti
Will Welch
Divia Thani
Amy Astley

Insieme alla sua, ci sono stante anche altre promozioni in Condé Nast: Edward Enninful, il celebre editor-in-chief di British Vogue, è stato nominato European Editorial Director – il che spiega l’esodo di manager editoriali come Christiane Arp e Eugenia de la Torriente, rispettivamente caporedattrici di Vogue Germany e Spain, del direttore editoriale di Condé Nast, Luca Dini, e del CEO italiano Fedele Usai. L’italiano Simone Marchetti è stato invece promosso a European Editorial Director di Vanity Fair mentre Will Welch, Divia Thani e Amy Astley sono i nuovi global directors di GQ, Condè Nast Traveller e AD rispettivamente.