
I 5 momenti più 'WTF' nel mondo della moda nel 2020 Dall'arrivo di Raf Simons da Prada all'annuncio della linea Yeezy Gap
In un anno già parecchio complicato, l’industria della moda ha continuato il suo corso in modo tutt’altro che mellifluo, riservando, come di consueto, grandi sorprese e colpi di scena. In tempi di collaborazioni impossibili e joint venture inaspettate, il 2020 dell’industria della moda ha visto eccezionali casi di musical chairs, il cosiddetto gioco delle sedie che coinvolge i vertici dei brand di moda, che vede l’avvicendarsi alla guida delle maggiori Maison i designer più conosciuti del momento.
In un anno talmente particolare l'industria della moda ha riscoperto il proprio impegno politico, prima con le proteste del Black Lives Matter, in seguito con l'invito a votare per le elezioni presidenziali americane, creando merch e collezioni ad hoc e portando l'arte della protesta anche sulle copertine delle riviste di moda più influenti. Altro tema dominante è stato la sostenibilità, con nuove pratiche e brand emergenti devoti alla causa. Tuttavia, in questa particolare classifica, nss magazine ha deciso di concentrarsi sui momenti mediaticamente più rilevanti, che sono anche quelli in grado di scatenare dei cambiamenti davvero epocali. In dodici mesi ricchi di eventi, nonostante lockdown e restrizioni, l’industria della moda ha regalato la giuste dose di momenti da soap opera. nss magazine ha raccolto di seguito i momenti più inaspettati e strabilianti degli ultimi dodici mesi della moda.
La co-direzione creativa di Miuccia Prada e Raf Simons
La notizia più importante per l’industria della moda italiana è arrivata, ancora una volta a sorpresa, nelle ultime settimane. Lo scorso 7 dicembre, infatti, il brand guidato da Remo Ruffini ha annunciato l’acquisizione del brand guidato Carlo Rivetti per 1,16 miliardi di dollari. Si tratta di un’operazione imponente e assolutamente storica, dato che si tratta della prima volta in cui due brand di questa portata, unici per il loro archivio, la loro ricerca e innovazione, ma anche per il legame che vantano con il mondo dello streetwear, si uniscono in quella che è di fatto una dichiarazione d’indipendenza verso i grandi conglomerati del lusso, come LVMH e Kering. Un segnale importante per la produttività italiana in questo anno travagliato e che segna ufficialmente l'inizio del New Luxury Italian Outerwear.