I primi tre episodi della web serie di Gucci Come Alessandro Michele vuole rivoluzionare il format delle sfilate

Prosegue con il terzo episodio Ouverture Of Something That Never Ended, il progetto filmico di Alessandro Michele e Gus Van Sant per la presentazione della collezione di Gucci. Nel primo episodio avevamo seguito la straordinaria Silvia Calderoni nella sua routine domestica, in un primo episodio quasi muto tranne l’intervento dell’autore e filosofo Paul B. Preciado, mentre il secondo era ambientato in un caffè popolato da personaggi surreali su cui svettava la poetessa e cantautrice inglese Arlo Parks. Il terzo episodio vede la protagonista recarsi all'ufficio postale per inviare una cartolina e ascoltare un suo vicino di fila, interpretato dal critico d'arte, docente universitario e fondatore della Transavanguardia Achille Bonito Oliva, filosofeggiare al telefono con Harry Styles sulla contaminazione delle arti. I production values di questi tre primi episodi sono qualcosa di trascendentale, dalla colonna sonora alla fotografia, e si portano dietro l’impronta del regista Gus Van Sant che dirige l’azione con una mano incredibimente sicura.

Photo Credits: Paige Powell
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Sul piano dello storytelling c'è un importante appunto da fare, che si lega alla stessa riflessione di Michele sulla sua carriera. Nel primo episodio, infatti, vediamo Silvia gettare un vestito dal balcone della propria casa - vestito che appariva nella collezione FW15 di Gucci che segnava il debutto di Michele alla direzione del brand. Un gesto che quasi segna il completamento di un ciclo ma anche un nuovo inizio: come tanti easter egg, infatti, alcuni modelli della collezione Overtoure replicano i primi design di Michele e si distinguono dagli altri per l'etichetta rossa e la scritta “Something That Never Ended”.