
Chi è Yohji Yamamoto? Storia del designer avant-garde che collaborerà con Supreme
Lo scorso lunedì, Supreme ha annunciato ufficialmente l’imminente release della sua prossima collaborazione con Yohji Yamamoto. Il designer giapponese va così a unirsi alla schiera di designer di culto che hanno collaborato con Supreme negli ultimi anni e di cui fanno già parte Jean-Paul Gaultier, Nigo e Jun Takahashi. Di tutti questi designer Yamamoto è però il meno commercialmente famoso, almeno relativamente alla moda più mainstream: ciò per cui è più noto presso le giovani generazioni è la linea Y-3 co-prodotta con adidas, che fu anche una delle prime collaborazioni fra luxury fashion e un brand di sportswear. Al di là di Y-3, la carriera di Yamamoto dura da oltre 50 anni – durante i quali il designer ha coltivato un’estetica molto precisa, caratterizzata dalla destrutturazione delle silhouette tradizionali, da un’esplorazione di temi visivi di matrice romantico-dark venata di ironia e dalla predominanza di un colore: il nero. È proprio Yamamoto che pronunciò la celebre frase sul colore nero in un’intervista del 2000 al The New York Times :
«Il nero è modesto e arrogante allo stesso tempo. Il nero è pigro e facile - ma misterioso. Ma soprattutto il nero dice questo: "Io non disturbo te e tu non devi disturbare me"».
Seguendo le varie diramazioni di una creatività debordante, le linee di abiti disegnate da Yamamoto iniziarono a moltiplicarsi nel corso degli anni, creando un albero genealogico a dir poco contorto. Y’s, Yohji Yamamoto, Yohji Yamamoto Pour Homme e Costume D’Homme, Y’s for men SHIRTS, Red Label e Black Label, Gothic Yohji Yamamoto Homme, Haute Couture. Queste sono solo alcune delle molte linee che andarono accavallandosi nel corso degli anni che poi si fusero, si mescolarono fra loro o semplicemente vennero chiuse. In tutte dominava la sperimentalità di Yamamoto, il suo romanticismo oscuro e le sue molte curiosità culturali come i classici anime giapponesi, cha apparvero in varie collezioni della linea Pour Homme e specialmente nella FW07 dove vennero usati gli artwork del leggendario disegnatore Shotaro Ishinomori.
La linea più importante di tutte fu però Y-3, creata nel 2003 in collaborazione con adidas e co-diretta con Nic Galway che in seguito collaborò anche con Kanye West al design delle Yeezy. Questa collaborazione fu rivoluzionaria: si trattava del primo caso in assoluto in cui un designer di alta moda disegnava una linea di sportswear insieme a un brand-simbolo dell’industria bilanciando due codici estetici del tutto diversi. Qualcosa di completamente diverso dal fenomeno delle linee sportive di fine anni ’90 o dalle diffusion line in generale – una collaborazione che anticipò tanto le venture di adidas con Raf Simons e Rick Owens quanto quella fra Jun Takahashi e Nike. Come raccontò a i-D nel 2016:
«La moda era diventata noiosa. Ero andato troppo oltre il mondo della strada. […] All’epoca gli uomini d’affari di New York avevano iniziato a indossare sneaker insieme ai loro completi. Era strano ma anche incredibilmente affascinante, un ibrido».
Yamamoto chiamò Nike, che declinò rispettosamente l’offerta. Fu poi la volta di adidas, che si mostrò interessata. Dopo aver disegnato una sneaker in edizione limitata per il brand, Yamamoto ottenne di poter creare un’intera linea collaborativa. La collezione Y-3 debuttò a New York con la collezione SS03 e divenne un successo planetario. Nel 2003, commentando l’allora scioccante mescolanza di avant-garde e sportswear, Janet Ozzard di Vogue disse che «se le predizioni di adidas dovessero avverarsi, il mainstream sta per assumere un aspetto molto migliore». Il moderno luxury streetwear era nato, e portava la firma di Yamamoto. La collezione migliore della linea fu la FW07, che sfilò sul campo da basket dell’Hunter College di New York portando al grado di perfezione la sintesi dei due linguaggi estetici. Nel 2013 si toccò un altro highlight con la creazione della adidas Y-3 Qasa, una riedizione della adidas Tubular Runner che ha conosciuto un successo che dura fino a oggi. Le collezioni di grandi successo continuarono con almeno due anni di grazia, il 2015 e il 2017, ma ancora oggi Y-3 prosegue nel suo lavoro a oltre diciassette anni dal suo inizio. A 76 anni, Yamamoto non accenna a fermarsi, collaborando col cinema, con il mondo dell’opera e con adidas. La sua filosofia riassunta nella frase:
«Con gli occhi sul passato cammino all’indietro verso il futuro».