
Perchè Armani porterà la sua sfilata in diretta su La7? Il designer vuole diventare il nuovo paladino dell’italianità nazional-popolare nella moda
«Si parla di democratizzazione, e cosa c’è di più democratico della televisione?»
Dice così Giorgio Armani, intervistato da Il Corriere della Sera, a proposito della scelta di trasformare il suo prossimo show co-ed a porte chiuse in una diretta televisiva di 40 minuti che si svolgerà in prima serata su La7 e sarà presentata da Lilli Gruber. Durante l’intera durata della pandemia Giorgio Armani è riuscito, grazie alla sua ormai celebre lettera aperta, a re-brandizzarsi come volto nazional-popolare della moda per il pubblico italiano, un viso familiare e vagamente nostalgico. E la decisione di trasformare per la prima volta la propria sfilata in programma tv completa la sua trasformazione in una figura-ponte fra il mondo della moda e la realtà quotidiana di milioni di italiani da cui proprio quel mondo è sempre più remoto e rimosso.
Le idee dello stilista sulle contraddizioni del fashion system e il suo desiderio di porre enfasi sul prodotto e non sulla comunicazione cercando un dialogo con il pubblico restano comunque del tutto condivisibili, così come è lodevole l’etica che informa le sue decisioni di sfilare a porte chiuse – ma rimane aperta la domanda sul target di una sfilata-evento in tv. Buyer e stampa guarderebbero lo show in ogni caso per necessità professionali, diverso è invece il discorso per il pubblico generalista, notoriamente poco interessato a questo tipo di eventi.