L'inarrestabile ascesa di Telfar Global Dalle strade del Queens fino alle passerelle: storia del brand del momento

Telfar nel 2019 non aveva ancora una pagina Wikipedia.
Dopo aver vinto 400,000$ per il premio CFDA Awards/Vogue Fashion Fund tutto è cambiato. Il brand americano non è la solita meteora, ma un fenomeno in corsa verso il vero cambiamento nel sistema moda internazionale. Ad oggi infatti la Telfar Bag è la nuova it bag del momento, che supera in acquisti borse importanti come la Balenciaga City Bag.  Qual è la ricetta del successo? Trasformazione, collettività e freschezza sono le parole chiave di Telfar Global, che attraverso design puliti ma attenti al trend e ad un linguaggio sui social diretto sta scalando le gerarchie del fashion system mondiale.

 

La mente dietro al successo: Telfar Clemens

Un profilo particolarmente tenace si nasconde dietro all’enorme successo di un’idea vincente: Telfar Clemens è un designer liberiano-americano nato nel Queens nel 1985 e attivo dal 2005, anno in cui fonda Telfar Global, usando come logo la firma insegnata dalla maestra quando aveva 6 anni. Oggi quando è a New York, vive con la zia, che lo ha aiutato a far partire il brand, in un appartamento a LeFrak City, vasto complesso residenziale nel Queens.

Clemens ama Whitney Houston e la radio; arriva in America con la famiglia per scappare alla Seconda Guerra Civile in Liberia. Dopo un’infanzia nel Queens si sposta nel Maryland. Iscritto poi nel 2004 alla Pace University di New York, conosce le realtà vintage e di seconda mano dei negozi di moda Century 21 e Funky Lala ed inizia a produrre la sua prima collezione di magliette tra una lezione in campus e l’altra. Telfar si definisce un “solitario estroverso”: durante i photoshoot è solito parlare con il suo socio Radboy degli sviluppi del whitewashing e di fenomeni di appropriazione culturale nei confronti della black community. Come designer nero, emigrato e di un quartiere povero, Telfar appartiene a più di una minoranza, compresa quella queer. Telfar vende le prime creazioni per strada, come ai mercatini, e solo grazie al supporto della comunità artistica di New York e dei suoi amici è dove si trova oggi.

 

La "Bushwick Birkin"

La Telfar bag si è guadagnata questo soprannome grazie alla make-up artist Xya Rachel, che afferma “è per chi non ha esattamente il budget per una Hèrmes”. Figlia di un’ispirazione urbana e consumistica, la it-bag del momento ha preso vita nelle menti di Telfar e Radboy all’uscita dei grandi magazzini Bloomingdale's - teatro indiscusso dello shopping estremo - che si sono chiesti se non fosse possibile creare una versione unisex di quelle buste così comode e utili. In pelle vegana e ad oggi disponibile in 3 taglie e diversi colori, la borsa si posiziona in una fascia di prezzo medio-bassa, che non supera i 300$, ed è dunque accessibile a tutti gli affezionati di un certo tipo di stile che non possono o non vogliono acquistare una borsa che li identifichi con uno status symbol che non è il loro. La Telfar Bag, grazie al suo costo limitato e alla creatività di un brand black-owned, ha creato intorno a sé un filo conduttore che riunisce una fetta di popolazione, tanto da andare sold out in 15 secondi all’ultimo drop del sito online ed essere quindi difficilissima da trovare. Un mix perfetto di rarità, prezzo e qualità, che rendono la borsa molto più rilevante agli occhi di consumatori giovani e creativi rispetto ad una Birkin da 300.000$.

 

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La ormai celebre Telfar Bag è perfetta in tutte le sue declinazioni di colore e forme: la taglia grande può essere usata per portare documenti e laptop comodamente, ma anche cambi per un weekend fuori città. Le borse sono anche inserite a matrioshka una dentro l’altra: Telfar Clemens stesso ha usato una Medium Brown all’interno di una Large Forest Green per contenere tutto il necessario alla sua prima sfilata a Parigi l’anno scorso. Non solo borse, anche l'apparel è protagonista: come le t-shirt con logo o stampe cowboy dalle vibe nativo-americane a cui il designer è molto affezionato. La polo senza maniche con zip e logo argentato è invece una eco allo stile tennis americano anni '70.