Matthew Williams salverà Givenchy? Un nuovo tipo di designer per un nuovo tipo di lusso

Lunedì scorso il gruppo LVMH ha annunciato ufficialmente la nomina di Matthew Williams, founder di 1017 Alyx 9SM, a nuovo direttore creativo di Givenchy. Williams è il terzo creative director del brand in meno quattro anni e il confronto fra lui e la designer che lo ha preceduto, Clare Waigth Keller, dà la misura di quanto LVMH ne abbia voluto modificare l’estetica e la narrativa. Williams, infatti, a differenza della Keller, la cui carriera si era sviluppata fra gli atelier di Ralph Lauren e Tom Ford, proviene dallo stesso orizzonte creativo, misto di design del prodotto e musica, da cui provengono Virgil Abloh, Heron Preston e Kanye West. La sua rappresenta la figura di un nuovo tipo di designer, privo di pedigree formale, che non è solo il creatore di una collezione di abiti ma il principale catalizzatore di un buzz culturale che si svolge intorno al brand – con uno spostamento di focus dai prodotti di design in sé ai valori, all’identità e all’estetica di chi li realizza. Ma per capire come Williams sia diventato la figura ideale per rilanciare Givenchy sviluppando e perfezionando questo nuovo ruolo del luxury designer serve ripercorrere la sua carriera e guardare alla sua idea di moda.

La nomina di Williams da Givenchy risponde insomma alle esigenze di un brand lentamente scivolato in secondo piano in un’epoca in cui i top player dell’industria trovavano una voce decisa e distintiva e che oggi ha bisogno di una voce e un’identità precisa che possa accomagnarlo verso il prossimo capitolo della sua storia proprio come Riccardo Tisci nei suoi dodici anni di direzione creativa lo traghettò dal mondo della moda tradizionale verso quello del luxury streetwear. Quello che probabilmente vedremo da Givenchy è uno shift di codici estetici in cui già alcuni leggono in filigrana il cambiamento del mondo del lusso. Come ha detto Vanessa Friedman commentando la nomina sul The New York Times:

«Il futuro del lusso avrà meno a che fare con la capacità di un designer di ritagliare un motivo nella stoffa che con la sua capacità di amalgamare impulsi culturali più ampi».

Sarà dunque la rilevanza culturale che Williams sarà in grado di acquisire e la sua capacità di mescolare il lusso tradizionale con universi estetici ad esso lontani la vera chiave di volta del nuovo Givenchy che vedremo il prossimo ottobre – un Givenchy di cui presto, nel bene o nel male, si ritornerà finalmente a parlare.