I profitti di adidas sono crollati del 97% Lenti segnali di ripresa vengono però dal settore e-commerce

La crisi degli acquisti causata dalla pandemia di Covid-19 e dal lockdown che ha coinvolto gran parte del mondo ha portato molti brand a dover affrontare dure perdite in termini economici e nuove categorie di problemi, come ad esempio la gestione dello stock invenduto e abitudini di acquisto che vanno modificandosi rispetto al passato. Un esempio di quanto questo lockdown possa essere devastante non solo per piccole realtà locali o marchi del lusso ma anche per i grandi titani dell’industria viene da adidas. Il brand tedesco ha infatti riportato un crollo del 97% dei ricavi causato dal lockdown -  crollo di cui il CEO del brand, Kasper Rorsted, ha spiegato in una conferenza stampa la precisa anatomia fra trend allarmanti e lenti segnali di ripresa.

adidas ha rifiutato di fornire una prospettiva per il resto del 2020 data l'incertezza sulla fine del lockdown e la riapertura dei negozi – che è attesa per il periodo compreso fra la metà di maggio e quella di giugno. I dati riportati dal gigante dello sportswear, però, offrono un interessante quadro dei cambiamenti avvenuti nelle abitudini dei consumatori: nei negozi asiatici che sono riaperti, i clienti hanno speso molto di meno, ma si è rinforzato l’interesse verso il fitness con i tappetini da yoga che sono diventati una delle categorie più vendute. Ecco come Kasper Rorsted ha parlato di questo trend che ispira fiducia al brand per il futuro:

La gente pensa ora più che mai alla salute. I punti di forza fondamentali del settore degli articoli sportivi sono rimasti stabili proprio grazie a quest’attenzione”.