“Trovare un posto nel rumore”: intervista a Yoon Ahn In occasione della sua collabo con UNIQLO, abbiamo scambiato due parole con la designer di AMBUSH

In pochi anni, il nome di Yoon Ahn è diventato un’autorità nel campo della moda. L’estetica unica dei suoi gioielli sorprendenti ispirati agli oggetti della vita quotidiana ha decretato il successo del suo brand AMBUSH, che si è espanso negli anni alla produzione di abbigliamento e che ora progetta di ampliare la propria offerta a borse e scarpe. Questo stesso successo ha portato Yoon Ahn a diventare jewellery designer per Dior, a collaborare con Nike e, più di recente, a lavorare con UNIQLO UT alla collezione LOVE MINNIE MOUSE by AMBUSH. La capsule realizzata sotto la direzione creativa di Yoon Ahn ha avuto come protagonista il personaggio Disney di Minnie e rappresenta il desiderio di AMBUSH di rivolgersi a un’audience più ampia e più giovane.

Tu e Virgil Abloh siete dei designer che non hanno seguito degli studi tradizionali, eppure siete diventati fra i più ammirati nel mondo della moda. Credi che questo sia sintomo di un cambiamento nel ruolo che ha un designer in generale, in termini di preparazione o aspettative? E se è così, come sta cambiando questo ruolo?

Avere un punto di vista proprio e una forte etica del lavoro non sono cose che si imparano studiando. Non sto dicendo che studiare sia irrilevante. Ma viviamo in un’epoca in cui si può avere un legame diretto con i clienti e creare un proprio spazio per progettare ed esibire il proprio lavoro. Bisogna solo lavorare duro e creare qualcosa di interessante.

Molti credono che il 2020 sarà l’anno in cui la moda abbandonerà lo streetwear. Quale sarà la risposta di AMBUSH a questo cambiamento?

La moda non ha abbastanza parole per definire tutte le tipologie di abbigliamento casual e quindi tutto quanto è stato etichettato come streetwear. Vestirsi comodi non sarà mai fuori moda. Il mondo è grande e sono in tantissimi a vivere fuori i cicli della moda e dei trend. Per ciò che riguarda AMBUSH, il cambio dei trend non è la sfida principale. Siamo più impegnati a crescere come brand, maturare e migliorarci stagione dopo stagione mentre cerchiamo di trovare un posto nel costante flusso di rumore che c’è là fuori.