
Il coronavirus, Billie Eilish e l'esplosione del trend delle mascherina Complici le notizie sul virus cinese e i Grammy, le mascherine da chirurgo stanno facendo il loro ritorno nei top trend
Fra gli incendi che hanno devastato l’Australia e lo scoppio dell’epidemia di Coronavirus in Asia, sempre più mascherine chirurgiche continuano ad apparire sui nostri schermi e nei nostri social media feed. Il mondo della moda ha preso la palla al balzo, specialmente Alessandro Michele che, nel realizzare l’outfit indossato da Billie Eilish agli ultimi Grammy Award ha aggiunto una mascherina chirurgica decorata con il monogram di Gucci fra i suoi accessori. Secondo Lyst, il principale motore di ricerca del panorama fashion, dopo che la cantante ha indossato la mascherina sul red carpet, l’accessorio ha subito un’impennata del 200% di ricerche su Google e la sua domanda è aumentata del 42% in sole 24 ore.
A rigor di logica, la mascherina chirurgica dovrebbe suscitare una riflessione. Nonostante in Oriente siano banali oggetti quotidiani, in Occidente la mascherina è diventato uno stereotipo attribuito alla popolazione asiatica e quando un occidentale lo indossa rappresenta una forma light di appropriazione culturale. Anche se non offensivo in se stesso, lo stereotipo rimane comunque una forma sottile di razzismo, che va a mescolarsi con l’inevitabile psicosi suscitata dalla paura di un’epidemia mondiale e alimentata dalla disinformazione, essendo più utili contro le polveri dei cantieri o nelle sale chirurgiche che come protezione da agenti inquinanti e virus. Forse allora Michele ha fatto bene a trasformare (non senza una velata ironia) in oggetto di design un accessorio inutile che si porta dietro molte associazioni scorrette, risolvendo tutti i suoi problematici significati nell’estetica pura e dimostrandosi capace ancora una volta di saper sfruttare i temi più caldi del momento per far discutere.