
Perché gli skater sono i modelli più richiesti degli ultimi anni? Da Blondey McCoy ad Evan Mock, la figura dello skater ha conquistato brand e passerelle
Che il mondo dello skate, la sua mentalità e i suoi codici estetici esercitino da sempre un grandissimo fascino sull’industria della moda non è certo una novità. Con il passare degli anni e con l’evoluzione di stili e costumi, gli skater sono passati da outsider - spesso per loro stesso desiderio - a volti di una nuova generazione fashion. L’underground è entrato nel mainstream, con buona pace degli skater più OG che rifuggono qualsiasi riflettore. Nell’eterna lotta tra moda e sottocultura skate, è rimasta celebre la polemica accesa da Jake Phelps, capo redattore di Thrasher Magazine, la Bibbia degli skater, che aveva definito Justin Bieber e Rihanna dei ‘fucking clowns’ per aver indossato delle T-shirt firmate Thrasher. È chiaro che la questione dell’appropriazione di quella che di fatto è una cultura esterna a quella fashion è destinata a rimanere molto discussa, ma è altrettanto vero che skate e moda hanno sempre viaggiato su due binari molto vicini e che si sono spesso incrociati.
Antesignano di tutto questo fu Dylan Rieder, il compianto skater americano che nel 2014 fu il protagonista di una campagna pubblicitaria di DKNY accanto a Cara Delevigne e Jourdan Dunn, prima di apparire in un lungo servizio di Vogue in abiti Alexander Wang. Quello di Rieder era stato un esempio isolato, che tuttavia aveva dato vita ad un trend, di lì a poco amplificato dal successo e dalla popolarità di brand come Supreme New York e Palace Skateboards, sulle coste opposte dell’Atlantico.
Oltre ad essere realmente forte sulla tavola, il tratto distintivo della figura di Mock, come di molti altri skater, è la fluidità: non si possono racchiudere in una sola definizione, inquadrandoli all’interno di confini e stereotipi prestabiliti. Mock ha raccontato di sentirsi un ‘polipo’, che con i suoi tentacoli vuole raggiungere aree e interessi diversi, dalla moda alla musica, dallo skate al cinema, senza porsi regole, o limiti. Lo stesso vale per gli skater citati fino ad ora: Blondey è anche artista, designer, fondatore del brand THAMESMMXX; Sage Elsesser è un rapper e musicista, Na-Kel Smith è un rapper prima ancora che un attore. Essere skater è solo una parte della loro personalità, importante e rappresentativa, certo, ma non totalizzante.
Secondo lo stesso Clarke, moda e skateboarding sono due mondi talmente intrecciati che è impossibile separarli. Da quando l'allora direttore creativo di Dior Homme Kris Van Assche scelse di far sfilare i modelli su un set che rappresentava uno skate park decorato da led luminosi (Fall 2016), il mondo dello skateboarding ha conosciuto una nuova popolarità nell'industria del fashion, una trasformazione pro attiva più che passiva. I rappresentanti più illustri della scena skate si sono fatti interpreti, traduttori, tramite di due linguaggi che non sono poi così distanti.