
Moon Boot, l'iconica calzatura ispirata dallo sbarco sulla Luna Breve storia di un simbolo del ventesimo secolo esposto al Louvre e al Moma di NY
Negli anni ’70 erano una novità. Negli anni ’80 tutti ne avevano un paio e li sfoggiavano sulle piste da sci, ma anche in città nelle fredde giornate invernali. Nei ’90 da Paris Hilton e Missy Elliot li elevano a cult. Comodi, funzionali, colorati, buffi, con la loro silhouette inconfondibile i Moon Boot non sono solo entrati nel guardaroba di molti di noi, ma, con oltre 30 milioni di paia vendute e altrettante copie, anche nella storia della moda. Il loro nome è sinonimo di doposci, ma, in realtà, evoca uno degli eventi più importanti della storia dell’umanità: lo sbarco del primo uomo sulla Luna del 16 luglio 1969.
Tecnica, infatti, non è sinonimo solo di Moon Boot.I suoi successi sono tanti. Nel 1970 l’azienda presenta al mondo Tecnus, il primo scarpone da sci a doppia iniezione. Dimenticate i vecchi modelli goffi e ingombranti, l’impiego di due diversi tipi di plastica, una plastica più dura per lo scafo e una plastica più flessibile per il gambetto, regala allo sciatore, un livello di comfort, calzata e precisione tecnica senza precedenti. Per trovare la tecnologia adatta, Zanatta si rivolge addirittura ai subfornitori di Fiat che facevano gli stampi per i cruscotti e gli interni delle autovetture. Negli anni 80 la silhouette viene ripresa dalla linea TNT con cui il marchio si installa stabilmente sul mercato, e viene lanciata una collezione di scarpe Outdoor. Nel 1993 acquisendo Löwa, brand tedesco specializzato in scarpe da escursione e da tempo libero, Tecnica inizia una fase di espansione che continua ancora oggi e che le ha consentito di superare nel 2017 i 400 milioni di euro di fatturato.