
L’era di Kim Jones Dietro l’estetica del designer che ha portato Dior nell’era digitale
La sfilata Pre-Fall 2020 di Dior a Miami è stata un trionfo per la maison francese, ma ancora più grande per Kim Jones, Direttore Creativo della linea Menswear. Quando Jones è arrivato da Dior, dopo sette anni passati a capo della linea maschile di Louis Vuitton, ha lanciato l’identità del brand verso nuove direzioni, dopo i dieci anni di direzione artistica di Kris Van Assche. Lo stilista belga e Hedi Slimane prima di lui avevano traghettato Dior negli anni 2000, un mondo (e un mercato) molto diverso da quello di oggi, influenzato da riferimenti artistici e culturali differenti. Se già Kris Van Assche aveva avuto il merito di inserire elementi di streetwear nelle collezioni della maison, mantenendo giovane la sua estetica (fu durante la sua reggenza che A$ap Rocky e Rami Malek divennero i volti di Dior Homme), l’enfasi che poneva sulla sartorialità impediva a Dior di sfondare veramente nel mondo pop.
Per la sfilata SS19 di Parigi - il suo debutto al comando della maison - una statua di Christian Dior alta trenta metri e realizzata da Kaws troneggiava al centro della passerella. In questo tributo al leggendario coutourier sta tutta la poetica di Jones: reinterpretare il passato celebrandolo attraverso le opere di uno dei più innovativi artisti contemporanei. Il motivo di questo omaggio? Christian Dior era un collezionista d’arte e amico dei più grandi artisti della propria epoca, pittori innovativi, celebrati nei musei all’epoca come ora lo sono Kaws, Raymond Pettibon e Daniel Arsham. Jones stesso ha dichiarato:
“[Christian Dior] era un gallerista che ha lavorato con Picasso, Salvador Dalì, Max Ernst e molti altri artisti che erano famosi da vivi. Ho voluto fare la stessa cosa per la generazione digitale”.
Jones ha riportato in casa Dior la simbiosi con l’arte, collaborando con differenti artisti come Kaws, Hajime Sorayama, Raymond Pettibon e Shawn Stussy. Questo tipo di operazione non è solo l’esempio perfetto dell’operazione di “restauro” operata sull’identità Dior, ma riflette anche l’attitudine di Jones verso le collaborazioni.
Se volete sapere di più sull’ultima sfilata di Dior, nss magazine ha dedicato un articolo completo allo show, alle sue ispirazioni, e uno sguardo più approfondito sul più recente creativo con cui ha collaborato, Shawn Stussy. Se invece volete approfondire la storia dietro la Dior x Air Jordan 1, Dior ha da poco pubblicato un video in cui il guru delle sneaker Sean Wotherspoon discute la storia e le ispirazioni che hanno portato alla creazione della scarpa.