
Il guardaroba di Harry Styles attraverso gli anni Dai One Direction a Gucci
Oggi Harry Styles compie il suo 29esimo compleanno. A oggi il suo status è indiscusso: oggi è la principale pop star maschile del panorama europeo, oltre che uno degli uomini dallo stile più chiaccherato e discusso della nostra era. Ma non è sempre andata così. La prima volta che abbiamo sentito parlare di lui, il cantante aveva sedici anni ed era all’inizio della sua carriera all’interno dei One Direction. L’estetica teen delle boy band lo ha aiutato a raccogliere un enorme seguito fra le ragazzine di tutto il mondo, ma è stata la sua graduale svolta di stile, iniziata nel 2014 e consacrata con lo stupefacente look del Met Gala 2019, a renderlo l’icona di stile che è adesso. In un mondo invaso dallo streetwear e dalla trap, i look di Styles rievocano il rock ‘n’ roll e gli anni ’70 con un mood sospeso tra il bohémien e il dandy. È diventato il volto preferito di Alessandro Michele che lo ha reso protagonista di quattro campagne per Gucci e gli ha fatto anche co-firmare la sua penultima collezione per il brand, Gucci HA HA HA, e ogni sua apparizione pubblica è segnata da look stupefacenti, anche grazie al lavoro del suo stylist personale Harry Lambert.
Harry Styles è, per utilizzare un termine americano, un natural, un autentico animale da palcoscenico. Chi diventa celebre in giovanissima età e cresce famoso ha due strade davanti a sé: una porta verso il dimenticatoio e può essere più o meno accidentata da scandali e depressione; l’altra porta verso la vera fama, quella che proviene non da una folla di fan adoranti ma dal carisma di una personalità definita. Il problema delle boy band è il loro appeal generalista, che obbliga i membri a non avere una spiccata identità, perché devono piacere al più vasto range di pubblico possibile.
Proprio Gucci HA HA HA, insieme ai look visti al Festival di Venezia, ha rappresentato un po' il salto dello squalo per la relazione tra il brand italiano e Harry Styles, i cui outfit erano ormai così artificiosi e prevedibili nella loro asettica eccentricità creata in vitro e freddamente pianificata da assomigliare più a costumi di scena che a consapevoli scelte stilistiche. Ora che Alessandro Michele è uscito da Gucci, però, il pubblico e la critica si domandano che ne sarà dello stile di Styles stesso. Se Harry Lambert, suo stylist, farà il suo lavoro però, potremmo finalmente vedere il guardaroba di Styles aprirsi all'intera varietà del menswear contemporaneo, dando alla sua immagine e al suo look una rinfrescata di cui francamente si sente il bisogno. Ma non ci sono dubbi che, se qualcuno può reinventarsi, quel qualcuno è proprio Harry Styles. Non ci rimane che stare a vedere.