
Tommy Cash, l'artista estone che ha sconvolto il rap Abbiamo incontrato l'eclettico rapper in occasione del live milanese
Tomas Tammemets, in arte Tommy Cash, viene dall'Estonia, un Paese che non è abituato a sfornare popstar che salgono alla ribalta della scena musicale internazionale. Tommy fa ovviamente eccezione, e sono proprio le sue origini uno degli elementi più caratterizzanti e riconoscibili del suo universo.
Nato nel 1991, Tomas è cresciuto nel ghetto di Tallin all'indomani della caduta del Muro di Berlino. Sono la scoperta della musica e della danza durante gli anni del liceo a cambiare per sempre la sua vita. Graduation di Kanye West gli fa venire voglia di esibirsi davanti ad una folla in delirio, mentre il suo insegnate di hip-hop, Jon, lascerà un'impronta indelebile sul suo gusto e sulla sua estetica. L'universo musicale di Tommy Cash è un mix eclettico di rap, techno e pop, il primo brano che posta su YouTube, Guez Whoz Bak, attira fin da subito l'attenzione del grande pubblico: sono infatti i visual, sempre sopra le righe, particolarissimi e fieramente simbolo di un'estetica imprescinibilmente est europea, a distinguere fin da subito il lavoro di Tommy. Nel 2014 pubblica il suo primo album, Euroz Dollaz Yeniz, mentre il 2018 ha visto l'uscita dell'album ¥€$.
In breve tempo, Tommy Cash si è affermato come uno degli artisti più originali e interessanti in circolazione. Lo abbiamo incontrato dopo il concerto al Magnolia di Milano (qui invece vi avevamo parlato del suo live romano). Ecco cosa ci ha raccontato.
#1 La tua musica è un mix di stili ed ispirazioni diverse. Come nascono le tue canzoni? Da cosa prendi spunto per i tuoi video musicali?
Creo, semplicemente, non mi piace pensarci troppo perché oggi pensano tutti troppo. La creazione si base su delle sensazioni, non si può stare a pensare a cosa funzionerebbe e cosa no. Spacco un po' di cose insieme come Hulk e le faccio funzionare.
#2 Fino a che punto nascere e crescere in Estonia all'inizio degli anni Novanta ha influenzato la tua musica e la tua visione artistica?
Molto, anche se dicessi il contrario non sarebbe vero. E' una cosa naturale. Non puoi cancellare i primi 20 anni della tua vita, come non posso dire di non essere stato ispirato da quel periodo.
#3 Qual è il tuo rapporto con la moda?
Sono un fan delle idee. Mi piace comprare i prodotti più stupidi e assurdi delle maison di moda perché qualcuno ha pensato 'fanculo' e l'ha fatto. Mi piacciono il sacco a pelo di Vetements e il giubbotto di salvataggio di Balenciaga. Ad esempio, comprerò sicuramente il porta matite di Louis Vuitton appena esce! Allo stesso tempo mi piace andare nei negozi di seconda mano a prendere dei maglioni da nonno a 3,50 euro.
#4 Sei famoso anche per la tua estetica, che è il risultato del movimento Post-Soviet, che da sottocultura è diventato progressivamente mainstream. Cosa pensi di questo passaggio e cosa prevedi nel futuro di questo stile?
Per me Post-Soviet è come i Millennials, sono semplicemente nati in questo momento storico. La prossima generazione sarà Future-Soviet dopo essere stata Soviet e Pre-Soviet. Voi la percepite più come un'estetica, uno stile, mentre per me è il luogo in cui sono cresciuto. Ho iniziato a seguirlo prima che diventasse trendy, molto prima che Gosha diventasse famoso. Non cerco di sembrare figo, non smetterò di parlare russo non appena non sarà più cool.
#5 Ti sei appena esibito al Circolo Magnolia di Milano in un concerto organizzato da Radar Concerti. Come è andato il tour fino ad ora e com'è stato il pubblico italiano?
La data di Milano è stata fantastica, ma nessuno mi ha portato della pasta, e la cosa mi ha reso molto triste perché sono un grande fan della pasta e del pane. Siamo in tour da oltre un mese ora, è la cosa che amo di più fare, do il meglio di me sul palco.