
Il significato dell’orecchio d’oro di Gucci Un bellissimo accessorio destinato a diventare trend ispirato all'arte surrealista
"Dico sempre che amo le cose che non sono chiare, le cose che stanno nel mezzo."
Ha confessato qualche tempo in un’intervista Alessandro Michele, confermando quello che era già chiaro da tempo: l’estetica del designer romano è un bellissimo ibrido fatto di tanti mondi. Pop, rock, arte moderna e classica, teatro, cinema, moda, filosofia, letteratura,…ogni sfumatura che rifletta la sua idea di stile e bellezza trova spazio nelle ultime collezioni di Gucci. E non importa che qualcuno critichi il suo mix 'n match di elementi, spesso accostati in modo distonico, definendolo troppo caotico o eccessivo, lui continua dritto per la sua strada. Continua a giocare, costruire, sperimentare e rintracciare tutte le ispirazioni che si nascondo dietro le sue creazioni è un enigma appassionante che ogni volta ci insegna qualcosa. L’ultima sfilata presentata ieri durante la MFW FW19 non fa eccezione.
Stavolta il punto di partenza dichiarato è Hannah Arendt e la sua idea che, come spiega lo stesso Michele parafrasando la filosofa:
“Siamo persone quando scegliamo la maschera attraverso cui compariamo sul palcoscenico del mondo.”
E continua spiegando:
“La maschera, infatti, ci permette di mostrarci come ci piace e di interpretare il nostro ruolo di attore come pensiamo meglio. È la possibilità di scegliere come esercitare la nostra libertà."
La trasposizione in moda di questo pensiero è stata un alternasi in passerella di modelli con il viso coperto da maschere, semplici o con spuntoni dal sapore fetish, spesso accoppiati a chocker nello stesso stile o, in contrasto con gorgiere pseudo-medioevali; il capo o parte del viso incastonato in copricapo metallici che ricordano gli elmi di antichi greci e romani (i riferimenti al mondo classico sono moltissimi) e maxi gioielli architettonici in bilico antichità e futuro.