Lucrezia Cocchi Politecnico di Milano

@lucrecocchi

Knitwear Design, III anno

23 anni

Bologna

 

Com’è cambiata la tua quotidianità? Che cosa fai per impegnare la tua giornata?

La mia quotidianità non penso sia "cambiata", quanto "riqualificata". Impegno le mie giornate sperimentando con strumenti digitali e a mano (disegni, illustrazioni, collage), riciclando stoffe avanzate da progetti universitari passati, cucinando, praticando sport e respirazione. Mi son dedicata anche al giardinaggio ma non posso ancora definirmi una ragazza dal "pollice verde"! 

 

Il tuo lavoro si nutre di creatività. In questa quarantena qual è la soluzione per continuare ad essere creativi? Quali sono i tuoi spunti?

Camminare in aperta campagna (in cui son nata e cresciuta) mi ha dato modo di osservarne la natura e di prendere spunto per possibili creazioni biomimetiche. Inoltre seguo su Instagram pagine di musei, testate giornalistiche, persone, progetti che mi aiutano a tenermi informata e ad imparare cose nuove ogni giorno.

 

Qual è la tua paura più grande in questo momento?

Non trovare un lavoro, non riuscire a dar prova delle molteplici abilità imparate durante la mia formazione.

 

Stai già immaginando un futuro post-Coronavirus?

Sì e ne sono contemporaneamente spaventata ed incuriosita. Il progetto in sé (qualunque esso sia) ha bisogno di un team che riesca a comunicare in modo veloce, senza ostacoli di connessione, ha bisogno di confronto concreto. La moda poi è necessariamente un'attività legata ai sensi. Ne cito due: tatto e olfatto. Con un cambio al "digi-virtuale", il primo senso potrebbe essere colmato con buone soluzioni visive mentre il secondo non avrebbe modo di essere percepito a dovere. Insomma un panorama incerto ma sicuramente sfidante in cui ci si può reinventare! Quindi, anche se smarrita, rimango molto positiva!