Claudio Ceccarelli IED Milano

@claud.fc

24 anni

Brescia

 

Com’è cambiata la tua quotidianità? Che cosa fai per impegnare la tua giornata?

Fondamentalmente sono ripiombato in quella quotidianità da cui stavo cercando di fuggire: “l’autogestione” di quando lavori da casa è sempre stata la parte difficile del mio periodo da grafico freelancer. Non sono mattiniero: preferisco andare avanti a lavorare anche fino a tardi e questo rende i miei orari abbastanza anti-convenzionali (la cosa spesso alimenta i miei sensi di colpa). Mi appassiona moltissimo quello che faccio al punto che non staccherei mai: penso continuamente a cosa dovrei fare, come farlo meglio e come crescere. È una cosa bella e ne sono consapevole, ma non poter uscire di casa, non potermi distrarre e non riuscire a staccare gli occhi dagli schermi di TV, telefono e computer è decisamente alienante. 

 

Il tuo lavoro si nutre di creatività. In questa quarantena qual è la soluzione per continuare ad essere creativi? Quali sono i tuoi spunti?

Ecco, questo credo sia uno dei lati positivi di Internet e dei social network: sentiamo sempre parlare di tutti i lati negativi, dell’uso improprio (indegno a volte) che la gente purtroppo ne fa e veniamo sempre messi in guardia dagli enormi rischi che si corrono nel web. Tutto vero e sacrosanto. Però per la creatività, Internet è da sempre una fonte inesauribile di spunti: in un attimo possiamo sapere qualsiasi cosa, vederla e commentarla; possiamo seguire da vicino le nostre figure di riferimento, il lavoro dei migliori o dei nostri coetanei. Su questo Internet è una salvezza.

 

Qual è la tua paura più grande in questo momento?

Troppe paure per sceglierne una sola: la paura che la malattia colpisca persone a me care, la paura di quello che può succedere, della crisi e di tutte le conseguenze disastrose che si potranno verificare. La paura che questa pandemia comprometta per sempre l’esperienza che stavo vivendo e che per la mia vita era un momento fondamentale, di cambiamento. Avrei l’imbarazzo della scelta!

 

Stai già immaginando un futuro post-Coronavirus?

È difficile immaginarlo il futuro post-Coronavirus, perché ogni giorno nuove notizie ti obbligano a doverlo ridisegnare completamente. A febbraio sei convinto che comunque riuscirai a passare la domenica di Pasqua con la tua fidanzata; a Marzo ti rassegni al fatto che non la vedrai prima dell’estate e ad aprile: "Sia quel che sia! Speriamo solo di rivederci un giorno."