Guglielmo Taveggia IED Milano

@guglielmotaveggia

21 anni

Milano

 

Com’è cambiata la tua quotidianità? Che cosa fai per impegnare la tua giornata?

La mia quotidianità, come quella di tutti ovviamente, è profondamente cambiata. Sono passato dal vivere fuori casa praticamente tutta la giornata a viverci per oltre un mese, senza mai uscire. A livello pratico questo cambiamento si è tradotto in un periodo di ‘assestamento’ nelle prime settimane, per poi trovare una routine giornaliera, fatta di studio e attività fisica ad orari prestabiliti. Penso che trovare una routine e impegnarsi a rispettarla sia la chiave per vivere serenamente questo particolare periodo.

 

Il tuo lavoro si nutre di creatività. In questa quarantena qual è la soluzione per continuare ad essere creativi? Quali sono i tuoi spunti?

Penso che l’aspetto fondamentale, che ogni designer dovrebbe avere e coltivare, è osservare, guardarsi attorno, comprendere e reinterpretare. Ora che non possiamo far altro che guardare solamente le pareti di camera nostra, non ci resta che leggere e tenerci informati, sempre. Il nostro settore non può che prescindere dalla realtà.

 

Qual è la tua paura più grande in questo momento?

Come penso tutti quanti, la paura maggiore è quella di perdere persone care, poi ci sono altre preoccupazioni che però non metterei sullo stesso piano. Come il non poter tornare a fare le cose che facevamo prima, di vivere non serenamente probabilmente gli anni più belli della mia vita.

 

Stai già immaginando un futuro post-Coronavirus?

Costantemente. L’immagine più bella che non riesco a togliermi dalla mente è quella di me nel mio amato San Siro, con un coro contro il Coronavirus, cantato da me e da tutto lo stadio. Brividi.