
Guida alla lettura dei Tarocchi per principianti Tutti i segreti del mazzo di carte più amato del mondo esoterico
Prima di diventare un possibile metodo di divinazione, i Tarocchi hanno avuto una storia lunghissima, che secondo alcuni ebbe inizio nell’Antico Egitto; per altri le origini si perdono nei misteri della Cabala, trovando forma poi nelle corti medievali e andando avanti, allegoria dopo allegoria, fino ai giorni nostri, passando dalla Francia, per le biblioteche dei grandi occultisti dell’Ottocento, e attraverso innumerevoli scuole di pensiero.
Nati puramente come un gioco di carte, nei secoli hanno assunto un ruolo da protagonista nei salotti esoterici e nel folklore non solo italiano. Quante volte vi sarà capitato di sentire “mia nonna leggeva le carte”, “andiamo da mia zia a farci fare i tarocchi”? Forse vi stupirà sapere che uno dei primi mazzi è stato realizzato nel nord Italia, a Milano, ma di questo parleremo meglio tra poco. Oggi queste carte non sono più solo un gioco, ma un affascinante mezzo per scoprirsi. Per questo è importante capire meglio la loro storia, il loro significato e il modo giusto con cui approcciarle.
La cartomanzia è un’arte molto sofisticata. Con questa breve guida firmata nss G-Club ci limiteremo a spiegare le primissime nozioni base della lettura dei Tarocchi. L’approfondimento della cartomanzia richiede infatti studi approfonditi, oltre che moltissima pratica per padroneggiare le sue numerose sfumature. Seguite i contenuti di @nssgclub e @burro.di.noccioline per approfondimenti.
La storia dei Tarocchi
Le origini sono misteriose: secondo alcuni le carte sono arrivate in Europa attraverso mercanti egiziani in viaggio fra l’Italia e il Nordafrica durante il Medioevo, secondo altri sono invece giunte dalla Cina, attraverso la Via della Seta. Leggende a parte, la storia ci tramanda una serie di mazzi che vengono considerati storicamente i primi, datati XV secolo e realizzati nel nord Italia. Popolarissimi nel tardo Medioevo, i Tarocchi sono un gioco amatissimo, tanto che alcune di queste carte sono usate ancora oggi ad esempio per la briscola o la scopa. Il mazzo di Tarocchi tradizionale è composto da 22 carte chiamate Arcani Maggiori (o Trionfi) e 56 Arcani Minori (simili alle carte da briscola, per intenderci). Una curiosità: il nome originario di Trionfi deriva dalle processioni allegoriche con questo nome organizzate nell’antica Roma, poi riportati in auge da Petrarca che nei suoi poemi chiamati appunto "I Trionfi" li codificò come "grandiosa processione allegorica" sfruttando in modo nuovo il vasto repertorio di immagini e significati della poesie medievale.
I mazzi più antichi a noi pervenuti sono quelli della corte Visconti-Sforza, il ducato di Milano, ancora oggi esistenti in circa quindici varianti in tutto il mondo. Molto probabilmente proprio da queste figure ha poi preso forma il famoso mazzo marsigliese, quello tradizionalmente più adottato e utilizzato. Le carte ebbero talmente successo da essere utilizzate per il gioco anche nelle altre corti italiane e di tutta Europa. Bisognerà però attendere molti secoli perché qualcuno le utilizzi con nuovi obiettivi: tra i primi a mischiare un mazzo per “leggere il futuro” citiamo Antoine Court de Gébelin e Jean-Baptiste Alliette, attivi verso la fine '700 a Parigi. Alliette in particolare fu il primo a sostenere una connessione tra tarocchi e l’Antico Egitto. Il pensiero dei primi occultisti trova l’origine del mazzo nell’antico Libro di Thot e i riti misterici egiziani; nel '900 invece il celebre esoterista Aleisteir Crowley si lascia affascinare dagli studi della Cabala ebraica per creare nuove sovrapposizioni di significato tra questa e le 78 carte, affermando che "L’unica teoria interessante sui Tarocchi è che sono un’immagine simbolica dell’Universo". Una concezione sicuramente condivisa da un altro dei più grandi tarologhi del 900, Alejandro Jodorowsky, padre di un metodo che si allontana dalla ricerca di una “previsione del futuro” ma indaga le ragioni di una domanda, andando a scovare le risposte nel sé più recondito di ogni consultante.
Un consiglio: la lettura delle carte si basa spesso su elementi visivi precisi presenti in ogni carta e che in molti mazzi moderni mancano del tutto. Scegliete dunque il mazzo che preferite ma considerate che se le carte che acquisterete saranno prive dell’iconografia tradizionale dei tarocchi sarà più complicato, durante le letture, ricordare i significati simbolici di ciascuna carta provenienti dal tradizionale mazzo marsigliese. Questo non deve essere per forza un deterrente, è giusto trovare un proprio stile di lettura. Non approcciatevi ai Tarocchi con la volontà di scoprire cosa sarà domani, ma con curiosità creativa, che vi porterà ad esprimere voi stessi, e gli altri, attraverso immagini meravigliose.