
10 tavoli che hanno fatto la storia del design italiano Per favore, usate un sottobicchiere
Il tavolo è un oggetto che ha accompagnato la civiltà umana fin dai suoi inizi. Non a caso si tratta di uno dei pochi mobili che ancora in epoca contemporanea conserva tutti i suoi profondi significati sociali: la tavola è il centro della convivialità, dove si ci riunisce, si mangia insieme e si lavora – ed è per questo che la sua importanza culturale, oltre che le sue dimensioni, lo rendono una delle parti centrali della casa. Nel mondo del design italiano i tipi di tavoli sono molti, ci sono quelli classici che di solito sono anche quelli più di concetto, come la serie “Quaderna” di Superstudio o il modello TL22 di Franco Albini e Franca Helg; altri come Gio Ponti hanno creato tavoli da caffè che, in virtù della loro funzione decorativa e di dettaglio si prestano a sperimentazioni strutturali; poi esiste un’intera categoria intermedia in cui l’idea di tavolo è stata astratta e rielaborata liberamente, come nei casi del “Demetrio” di Magistretti o nel “Massolo” firmato da Gilardi per Gufram.
Quello dei tavoli di design è un mondo complesso, ricco e, specialmente nel caso dell’Italia, densamente popolato. Per questo nss magazine ha stilato una lista dei 10 tavoli che hanno fatto la storia del design italiano.
1. Gio Ponti – Tavolino D.552.2 (c. 1950)
Questo tavolo disegnato da Mendini per Zanotta fa parte della collezione Zabro, nata come celebrazione dell’artigianato artistico italiano e per questo, a differenza degli altri tavoli di questa lista, non sono la tecnologia o l’innovazione i tratti esplorati con questo progetto ma la connessione fra arte e design. L’omaggio al classico artigianato si traduce qui sul piano formale, mentre i materiali sono quelli del design moderno anni ’80 come pannelli di fibra, poliuretano, acciaio e alluminio. L’elemento artistico è invece comunicato attraverso il color blocking che trasforma la struttura vagamente tradizionalista del tavolo in un pezzo quasi da galleria.