
10 lampade che hanno fatto la storia del design italiano Dall’Arco di Achille Castiglioni fino alla Tolomeo di Michele De Lucchi e Giancarlo Fassina
Quella delle lampade è una categoria importantissima per il mondo del design italiano, che però gode di una posizione stranamente defilata e indipendente rispetto alle altre. La lampada, infatti, rappresenta, nell’arredamento, un dettaglio paradossale: mai trascurabile ma che non diventa mai un protagonista del proprio ambiente e rimane piuttosto tanto defilato quanto visibile. Nella storia del design italiano ci si è a lungo interrogati sulla natura della lampada: designer come Achille Castiglioni e Richard Sapper ne esplorarono le finalità pratiche, rendendole regolabili, allungabili, squisitamente tecniche; altri invece come Vico Magistretti o Gae Aulenti si interrogarono sulla sua estetica, sull’unità di fusto e paralume e ne ripensarono le possibilità decorative adattandole ai propri tempi, pensando al futuro o provando a rimodernare il passato. Più in generale, è proprio nelle lampade che si avverte con maggior forza il passaggio dall’opulenza e dal decorativismo ottocenteschi, all’innovativa praticità dello stile moderno. In seguito, la lampada divenne uno statement: un oggetto che dichiarava le affiliazioni estetiche del suo proprietario, un testimone del suo amore per la modernità. E alcune di queste, se non tutte, sono diventate dei classici immortali – tanto pure ed essenziali nella loro capacità di innovazione da diventare oggetti senza tempo.
Per raccontare meglio la storia di queste evoluzioni, ecco di seguito una lista delle 10 lampade che hanno fatto la storia del design italiano.
1. Gio Ponti – Bilia (1932)
Ispirata alla lampada da lavoro norvegese Naska Loris, già di per sé un capolavoro iconico di funzionalità, De Lucchi e Fassina hanno l’intuizione di mantenere il funzionamento a molla ma di nasconderlo all’interno del braccio stesso della lampada. Il risultato fu l’eliminazione degli elementi in eccesso nel design e una resa finale molto più elegante. La particolare configurazione dei vari elementi, inoltre, consentiva numerose soluzioni che, mantenendo intatta l’estetica generale, trasformavano la lampada da tavolo in lampada a sospensione, in lampada con morsetto o anche con base fissa.