
Cos’è il lusso oggi? Se lo chiede la nuova mostra al Musée des Arts Décoratifs di Parigi attraverso oltre 100 artefatti storici
Dopo la sua epica mostra 10,000 Years of Luxury allestita al Louvre Abu Dhabi, il curatore Oliver Gabet torna a indagare la natura del lusso attraverso una nuova mostra intitolata semplicemente Luxes che aprirà oggi al Musée des Arts Décoratifs di Parigi, da lui diretto. La mostra guarda al lusso come al «vivaio di tutti i paradossi», capace di incarnare sia il più bieco materialismo che i valori psicologici più intangibili di una civiltà, ma soprattutto è una lente per osservare l’evoluzione della società a livello culturale. Dopo tutto, l’organizzazione di una mostra a riguardo e la riflessione sul tema, presuppongono un punto di vista sul lusso già “esterno” - ossia il punto di vista di chi percepisce il lusso come di un agglomerato di valori immateriali più che di opulenza materiale gli unici veri portatori di significato in un mondo in cui i modelli di crescita esponenziale e le idee di benessere generale si sono sgretolate.
Una mostra che esplora dunque il concetto di lusso attraverso le sue molte incarnazioni attraverso il tempo, seguendone la progressiva liberazione dalle concezioni materialistiche e il suo avvicinamento verso la moderna concezione del Nuovo Lusso – concezione che anche i brand di moda, oggi, si preoccupano di coltivare ponendo un’enfasi tanto sulla curation della propria comunicazione quanto sui propri prodotti, associando al proprio output creativo interi sistemi di valori e di culture. Il passaggio dal Gucci di Frida Giannini a quello di Alessandro Michele rappresenta ad esempio uno dei momenti più emblematici di questi shift, come anche l’intero sistema comunicativo che Simon Porte Jacquemus (i cui design sono per altro esposti all’interno della mostra) ha costruito intorno al proprio brand, il cui successo dipende quasi più dall’estetica che il designer è stato in grado di evocare e canalizzare attraverso i social media – in aperta rottura con la vecchia guardia simboleggiata dai design di Karl Lagerfeld che, invece dei corsetti di lino di Jacquemus, sono rappresentati nell’esposizione dagli opulenti abiti delle sfilate couture di Chanel e Chloé.