
Com'è "Green Book" Il film che potrebbe sbancare gli Oscar 2019
È uscito da pochi giorni, ma è già sulla bocca di tutti. In tanti giurano che sia il favorito nella corsa agli Oscar (con ben 5 nomination, tra cui Miglior film e Miglior attore protagonista e non protagonista). Green Book di Peter Farrelly, interpretato dal tre volte candidato all’Oscar Viggo Mortensen e Mahershala Ali, premiato nel 2017 per Moonlight, è il caso mediatico più interessante della stagione, tanto da avere oscurato anche l’attesissimo Suspiria di Luca Guadagnino.
La storia di Green Book ha radici ben solide negli Stati Uniti e non solo. A Hollywood, si sa, il ferro è ancora caldo. Prima del maremoto del Time’s Up, prima dell’Oscar a 12 anni schiavo di Steve McQueen (2014) e Moonlight di Barry Jenkins (2017), la questione della disuguaglianza è centrale da anni: come dimenticare l’infamous hashtag #OscarsSoWhite? Dal canto suo, per “correggere l’errore”, l’Academy si sta muovendo verso l’inclusione di sempre più membri di colore: il 30% degli aventi diritto di voto per la cerimonia oggi, sono entrati nel team soltanto in tempi molto, molto recenti. L’intera industria culturale in quest'anno si è mossa verso la stessa direzione, basti pensare ad alcuni dei titoli di maggior successo: BlacKkKlansman di Spike Lee, Black Panther di Ryan Coogler. La cultura black è in piena forma e ha i riflettori puntati.
Forse il punto che ha sollevato le maggiori polemiche è che alla regia ci sia un autore bianco, la mente dietro alcuni dei titoli più belli della commedia americana come Tutti pazzi per Mary e Scemo & più scemo. In tanti hanno accusato il film di essere la versione edulcorata di una storia ben diversa, soprattutto di aver dipinto Don Shirley come “il nero dei bianchi” (torna tristemente attuale il caso O.J. Simpson). Il regista e i produttori, tra i quali Octavia Spencer, lo negano. Viene da chiedersi se basti questa polemica a corrompere l’importanza etica del film, noi pensiamo a proposito che Green Book sia un film bellissimo. Un road movie sui buoni sentimenti che riesce a mettere da parte persino il razzismo, parlando di un passato che si riflette in modo troppo inquietante sul nostro presente.
È vero, in un panorama che non è più capace di osare, Green Book non osa e certamente non farà la differenza. Forse è un film semplicemente perfetto, un compito in classe da 10 e lode, alcuni direbbero “un film di genere”, ma da quando nella perfezione non si può più trovare dell’infinita bellezza? Polemiche a parte (oppure no), andare a vederlo è un obbligo. Praticamente un imperativo morale.
Green Book è stato presentato al Toronto International Film Festival l’11 settembre 2018 ed è stato distribuito nelle sale degli Stati Uniti il 21 novembre 2018. In Italia è distribuito da Eagle Pictures. Al cinema da giovedì 31 gennaio.