Quali sono i brand più citati nei pezzi di Kanye West? Tra Louis Vuitton e Gucci, un viaggio nel rapporto tra la musica di Kanye e la moda

Non solo rapper e producer, nel lunghissimo curriculum di Kanye West c'è un rapporto strettissimo con il mondo della moda. Ancora prima di dare vita al suo brand Yeezy, Kanye era volato a Roma con l'amico Virgil Abloh per uno stage da Fendi, mentre nel corso della sua carriera non si è mai lasciato sfuggire l'occasione per trasformare in grail alcuni degli item indossati, dalla celebre camicia Céline di Phoebe Philo fino alle più recenti patch shirt di Raf Simons. Ovviamente anche la musica ha avuto un posto d'onore nel rapporto tra Ye e la fashion industry, trasformandosi nella valvola di sfogo con cui Kanye ha messo in rima alcuni dei suoi brand preferiti, distribuiti nel corso di una carriera musicale lunga 17 anni, dall'esordio con The College Dropout fino al più recente Jesus Is King

Un vero e proprio cambio di rotta quindi, un passaggio a una fase più matura che ha visto la scomparsa dei brand anche nei testi dei pezzi più recenti di Kanye West. Se Kids See Ghosts e Ye sono due dischi concentrati soprattutto sull'aspetto intimo e psicologico del rapper, in Jesus Is King protagonista è invece il suo rapporto con la fede. Proprio per questo la ricerca di Gabriele Murtas riesce ad avere una doppia valenza: se da un lato risponde a una domanda da sempre nella testa dei fan di Kanye West, dall'altra contribuisce a tracciare l'evoluzione umana e personale del rapper e designer americano.