
Chi era Louis Vuitton? Vita dell’uomo che creò il brand più famoso del mondo
Tutto iniziò come in una fiaba: con un orfano e una matrigna cattiva. Louis Vuitton non aveva che dieci quando sua madre morì, seguita poco dopo dal padre, nella cittadina di Anchay. Il giovanissimo ragazzo conosceva i rudimenti di tanti mestieri: i suoi parenti erano stati falegnami, artigiani e cappellai – tutte abilità che lo aiutarono a sopravvivere quando scappò di casa nel 1835, all’età di tredici anni, diretto verso Parigi in cerca di fortuna. Impiegò due anni a percorrere una distanza di circa 470 chilometri, sopravvivendo con diversi lavori occasionali, e arrivando in città nella piena esplosione della Rivoluzione Industriale che stava travolgendo l’Europa. Aveva solo 16 anni quando arrivò nella capitale francese e divenne apprendista nella bottega di Monsieur Marechal, un rinomato valigiaio dell’alta società dell’epoca. A questo punto per il giovane Vuitton iniziò un lungo apprendistato, che durò circa 17 anni, facendogli guadagnare la fama di artigiano abilissimo e rendendo i suoi bauli da viaggio fra i più richiesti di Francia.
Ma vennero tempi duri anche per l’inarrestabile Vuitton. Tra il 1870 e il 1871 scoppiò la Guerra Franco-Prussiana che per due anni paralizzò i viaggi e gli spostamenti, modificando la distribuzione dei capitali e culminando con l’assedio di Parigi, che lasciò il rovina i laboratori di Vuitton, i suoi lavoranti morti o fuggiti dalla guerra e vide un crollo della domanda. Ma a guerra finita, Vuitton non si lasciò scoraggiare: usò i capitali rimasti per aprire un nuovo laboratorio-boutique in Rue Scribe, vicino all’Opera di Parigi e lanciò una nuova linea di prodotti con un nuovo monogramma beige. Il successo della nuova linea fu ancora una volta straordinario e l’azienda che impiegava ormai anche il figlio di Louis, Georges che, dopo la morte del padre nel 1892, a settant’anni, avrebbe creato in suo onore il monogramma LV che conosciamo ancora oggi.