Dalla NASA all’àpres-ski: storia dei Moon Boot Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per il footwear design

Lo scorso 25 gennaio, il Tribunale di Milano ha emesso una sentenza che imponeva a Chiara Ferragni di ritirare uno stivale prodotto dal suo brand, identico, glitter a parte, ai celebri Moon Boot prodotti dal gruppo Tecnica. Nel farlo, ha riaffermato l’originalità di uno dei capolavori del product design italiano della seconda metà del ‘900, il Moon Boot che, partito da una fabbrica in provincia di Treviso, è arrivato nel tempo a essere esposto al Louvre tra i 100 simboli del design del XX secolo e fa oggi parte dell’esposizione permanente del Museum of Modern Art di New York.

Il design del Moon Boot, infatti, nato originariamente nel 1969 per mano di Giancarlo Zanatta, che fondò nel 1960 il Gruppo Tecnica a partire dal calzaturificio del padre Oreste, rappresenta alla perfezione quello scisma storico con il quale il mondo dell’estetica sportiva si è separato dal suo contesto di origine per entrare nel campo dell’abbigliamento puro, ossia del lifestyle ed è stato imitato molte volte, non solo dal brand di Chiara Ferragni, ma anche da brand come Dior che ha inserito uno snow boot molto simile ad esso nella collezione FW21

La foto dello stivale di Buzz Aldrin (1969)
La fabbricazione degli stivali per gli austronauti NASA
Manuela Boraomanero & Emanuela Beghelli by Slim Aarons, 1976
Princess Ruspoli, by Slim Aarons, 1979
Didi Fenton by Slim Aarons, 1983
Cortina d'Ampezzo, 1982 by Slim Arons
Gstaad, 1985 by Slim Arons
Cortina d’Ampezzo, 1975 by Slim Arons
Giselle Oliver by George Lipman, 1976
Principe William & Lady Diana
Paul McCartney
Paris Hilton
Paris Hilton
Nicki Minaj
Billie Eilish
Miley Cyrus
Lil Nas X
Kim Kardashian
Gigi Hadid
Keira Knightley
Chief Keef
Megan Fox
Winnie Harlow
Dior
Dior
Dior
Louis Vuitton
Prada
Gucci
Fendi x Moon Boot
Fendi
MSGM x Moon Boot
Moncler x Moon Boot
Jimmy Choo x Moon Boot
Dolce & Gabbana
Chanel
Isabel Marant
Kith x Moon Boot
Chloè
Jeremy Scott x Moon Boot
FW21 Campaign by Raffaele Cairou
FW21 Campaign by Raffaele Cairou
FW21 Campaign by Raffaele Cairou

Il brand sembra però essere pronto a riaffermare l’originalità e l’heritage del Moon Boot riportando anche dati positivi come un aumento di vendite online del 70% in Nord America, territorio sul quale il prodotto non ha retailer fisici. Al momento è in atto una vasta strategia che vedrà il brand approdare sui mercati asiatici e negli USA, trainato dall’offerta della collezione FW21 che poi si espanderà anche nella produzione di accessori. Ma la cosa più importante è che il riposizionamento sul mercato si svolgerà tramite un programma di collaborazioni abbastanza fitto e un rilancio del suo e-commerce, come ha fatto intendere il general manager del brand, Mirko Massignan

«Se prima erano le griffe a contattarci, da questa stagione abbiamo deciso noi con quali partner ci sarebbe piaciuto lavorare, scegliendoli anche in base alla loro presenza nei mercati in cui vogliamo espanderci. Abbiamo in cantiere diverse collaborazioni: una incentrata sulla donna, una sulla sostenibilità, una unisex dedicata ai nostri modelli iconici, una molto pop con cui intendiamo raggiungere la clientela asiatica. […] Adotteremo anche un tipo di comunicazione più immediata e ispirata al concetto di see now buy now, focalizzandoci ogni mese su di un particolare prodotto».