Per l'industria della moda il problema non sono le mancate vendite, ma la perdita di brand value La pandemia da COVID-19 avrà conseguenze importanti anche sulla reputazione e il valore dei grandi marchi

Ci sono ormai pochi dubbi sull’impatto che il COVID-19 avrà sull’industria della moda. Oltre al dibattito e alle polemiche su un modello, primo fra tutti quello delle Fashion Week, divenuto ormai insostenibile e quindi da ripensare nella sua interezza, restano i primi, drammatici numeri delle perdite che la pandemia globale sta causando al settore. 
Se nello specifico adidas ha annunciato un crollo dei profitti del 97% e H&M ha annunciato la chiusura di sette punti vendita sul territorio italiano, esempi diversi ma che restituiscono il quadro complesso e sfaccettato che l’industria si trova ad affrontare, più in generale i brand fashion e le maison del lusso si trovano ad affrontare un momento senza precedenti. 

Finora le analisi e le previsioni si sono concentrate su un aspetto fondamentale del settore, quello delle vendite, ma non è l’unico fattore da tenere in considerazione quando si parla di brand e del loro valore. Brand Finance stima oggi che in seguito alla diffusione del COVID-19 i brand dovranno aspettarsi anche un calo nel proprio valore, con perdite fino a $1 trilione di dollari in totale

In termini di fast fashion, invece, il retailer spagnolo Zara scende in sesta posizione a causa di una perdita nel brand value del 21%, una parabola simile ad un altro retailer di proprietà Inditex, Bershka, che ha perso il 26% in brand value, arrivando ad un valore di $1.6 miliardi. E' sceso invece di quattro posizioni rispetto allo scorso anno H&M, che si trova ora in settima posizione, con un valore di $13.86 miliardi di dollari. 

Il Global Ranking è guidato per il terzo anno consecutivo da Amazon, la prima società ad aver mai superato il valore di $200 miliardi di dollari, un successo destinato a confermarsi anche nei mesi a venire, vista la posizione strategica che il gigante di Jeff Bezos si è ulteriormente guadagnato in questi mesi di lockdown. 

E' ipotizzabile che, sebbene non verrà totalmente stravolto, il Global Ranking del prossimo anno premierà le realtà che meglio hanno resistito e che più hanno prosperato durante i mesi della pandemia, prime tra tutte le aziende tech, i servizi di streaming e le industrie farmaceutiche.