«Il silenzio è volume», intervista a Daniel Gayle e James Bosley di DenzilPatrick Alla London Fashion Week, un nuovo capitolo di “London Belongs to Me"

Come si racconta una città che raccoglie influenze e culture da ogni angolo del mondo ma che, per colpa della mercificazione delle estetiche, sta perdendo la propria identità? La città in questione è Londra e Daniel Gayle e James Bosley, rispettivamente designer e direttore artistico del brand indipendente DenzilPatrick, hanno trovato la risposta nella sua architettura - più precisamente in Westminster, ispirazione iniziale della nuova collezione del brand. Con un altro capitolo di London Belongs to Me, il duo di creativi, partner di vita e d’ufficio, torna alla Fashion Week ufficiale del British Fashion Council per raccontare le molteplicità della città che li ha cresciuti. «Per molte persone Londra è una destinazione turistica - spiega Gayle - un luogo in cui venire per vedere qualche concerto o per ammirare le bellezze architettoniche. Ma in realtà per noi è la nostra casa e anche per i miei genitori e i miei nonni, da cui è partito tutto il progetto». Il brand deve il suo nome ai nonni di Daniel Gayle ed è stato creato nel 2021 con l'obiettivo di celebrare Londra e le sue influenze, partendo proprio dalle origini irlandesi e giamaicane del designer. Questa volta, però, la collezione trova ispirazione nel medioevo, negli edifici gotici della città e nell’estetica delle gare motociclistiche, tra giacche di jacquard trapuntato che ricordano vecchi arazzi e cappotti metallizzati che uniscono l’uniforme del biker a quella del cavaliere. 

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Nonostante la nuova guardia della moda stia proponendo alternative ai tradizionali show, come gli after party, le community dinner o le presentazioni, per DenzilPatrick è impensabile abbandonare le passerelle. In primis, scherzano Gayle e Bosley, «siamo uomini di spettacolo, entrambi abbiamo iniziato la nostra adolescenza ballando», e in secondo luogo «lo spettacolo è una performance e noi ne amiamo ogni aspetto. Vi offriamo un formato di sfilata molto classico, perché gli abiti devono poter brillare. Per questa stagione, abbiamo creato un allestimento in cui si possono quasi sentire gli abiti, si può persino sentire il loro odore». Tutta questa passione per la tradizione, questo attaccamento alla città di Londra e l’attenzione rivolta al classismo e alle ipocrisie della moda ci porta a chiedere se i design di DenzilPatrick, nonostante siano frutto di un’espressione artistica, non siano in fondo estremamente politici. «Il silenzio è volume», risponde Gayle. «Siamo persone piuttosto umili ed empatiche che volevano provare a fare funzionare un progetto con calma. Ci sono designer che ammiro molto che sono molto più aggressivi e potenti di noi.  Ma noi volevamo solo entrare con delicatezza, vedere se potevamo occupare un po’ di spazio. Penso che ci sia una dichiarazione politica in questo: questo non è un posto per l’energia negativa».