
Martina Tiefenthaler: quando il rigore nordico sposa la versatilit
Se Martina Tiefenthaler fosse una corrente artistica, sarebbe senz’altro il Costruttivismo russo. Austero, rigidamente architettonico, degno erede del precedente futurismo locale.
Forme strutturate e studio delle proporzioni sono alcune delle caratteristiche principali delle creature modaiole di Martina, studentessa di Fashion Design all’Università di Arti Applicate di Vienna (sotto l’attenta guida di Bernhard Willhelm) e vincitrice dell’INDIE Magazine Award edizione 2010, la quale a quanto pare si diverte parecchio a ricercare continuamente nuovi materiali con cui produrre i propri capi.
Colori, forme, suggestioni visive sono gli elementi con cui la giovane designer austriaca scommette, gioca, si diverte.
È un’eterna partita a due con l’osservatore, che si ritrova ad affrontare “oggetti” che è difficile definire propriamente gonne, pantaloni o abiti, dato che a una prima e distratta occhiata sembrano tutto fuorché quello. Esperimenti di design, piuttosto. Azzardi frutto di un estro fantasioso ed instancabile, magari.
Dal 1985 con furore, la Tiefenthaler non smette un attimo di cimentarsi in sfide sempre nuove e intriganti, tant’è che digitando il suo nome+cognome in un qualsiasi motore di ricerca non è raro che ci vengano risputate indietro ogni giorno foto e reviews di progetti e prototipi più o meno improvvisati (quasi tutto in tedesco, ad eccezione di un paio di post sul blog della Pernet…la ragazza a quanto pare è ancora un’autentica primizia).
Come a dire, talent never sleeps. E si sta evolvendo in maniera estremamente interessante, super fast e proprio sotto i nostri occhi.
Lei e il suo minimalissimo sito personale ci raccontano una produzione artistica per cui finora ho già speso parecchi aggettivi, tutti meritati e in attesa di essere integrati da mille altri altrettanto entusiastici.
Ma per questo attendiamo di vedere i suoi prossimi lavori.