Come si è evoluta l’estetica di Airbnb dopo la pandemia «La casa, e non il luogo in cui si trova, è diventata la destinazione», ha detto l’azienda

L’anno scorso molti avevano creduto che Airbnb sarebbe stato ucciso dalla pandemia, dopo una tempesta di prenotazioni cancellate e il licenziamento del 25% dei dipendenti. Per attirare i clienti, l’azienda aveva puntato sul turismo di prossimità e sull’esaltazione dell’estetica mediterranea – ossia tutto quell’immaginario che immagina il lusso come un ritorno alla natura, alle cose semplici e alle situazioni familiari, specialmente se nei pressi di spettacolari panorami marini, campagne baciate dal sole e pergolati carichi di fiori. E così cittadine di mare, colazioni sul prato e chalet sulla spiaggia avevano sostituito le foto di immacolati appartamenti di città arredati da minimalistici mobili svedesi – un’estetica che faceva assomigliare il profilo Instagram del brand a un catalogo Ikea. Oggi, a un anno di distanza dalla difficile estate 2020, c’è stata una nuova svolta: colorate ville in Costa Rica, vetrate che si spalancano sul deserto californiano, tende da esploratore fra le rocce dello Utah, bungalow di design immersi nella natura hawaiana, fattorie del Vermont circondate da mucche che pascolano, cottage di montagna e grandiose case di bambù nella foresta pluviale. Rispetto all’anno scorso, è tornato un senso di wanderlust e meraviglia, di evasione dalla normalità – se prima l’Instagram di Airbnb assomigliava a un catalogo Ikea, adesso sembra una pagina moodboard di Tumblr.

Nel mondo post-pandemia, i confini fra traveling e living si sono annullati, anche la durata media dei soggiorni è leggermente aumentata, ma soprattutto l’ambiente domestico, diventando la vera destinazione del viaggio, è tornato a essere aspirazionale: potersi godere una spettacolare vista sulla giungla colombiana dall’alto di un ampio balcone, visitare una fattoria organica con bungalow di design, farsi il bagno in un padiglione aperto sui prati dell’Australia, passeggiare fra i filari di olivi sulle colline di Saturnia ma anche guardare il tramonto sul deserto dentro una tenda-cupola trasparente o osservare l’aurora boreale in Islanda attraverso un tetto di vetro. La sensazione di calma esteticamente appagante, di quiete domestica, di esperienze uniche a contatto con la natura sono il nuovo lusso, che sostituisce l’opulenza un po’ claustrofobica degli alberghi con un tipo di esperienza più intima, comoda e personale.