
Il food delivery alternativo a Milano La piattaforma online Sergio vuole riscrivere la definizione di pasto take away
La volontà è quella di creare una comunità di eccellenze in cui si possa riconoscere chi abbia a cuore la sostenibilità, il buon cibo, la salute e i diritti.
Potrebbero bastare queste parole per riassumere in modo efficace cos'è Sergio e perché promette di essere un progetto molto ambizioso e radicale. Si intrecciano diversi obiettivi e valori, culturali ed etici, in questa piattaforma appena nata, concepita durante il lockdown attraverso videochiamate tra diverse menti sparse in altrettanti stati europei, che hanno scelto però Milano come città in cui lanciare la piattaforma.
Non a caso Milano, da sempre terra di sperimentazione anche in campo gastronimico, è la città che più di tutte in questi ultimi anni ha visto l'evoluzione dei ristoranti in veri e propri brand, ognuno con un'estetica e una comunicazione propri, e che ha reso la cultura della consegna dominante, elevandola a status symbol. All'indomani del lockdown, però, e con il dibattito sui diritti dei rider sempre più centrale, potrebbe non essere questo il modello vincente per la città.
L'idea alla base di Sergio infatti è cambiare radicalmente il concetto di food delivery e di take away, pensato non più come un'alternativa last minute, dettata dalla mancanza di alternative, di tempo o di voglia di mettersi ai fornelli, quanto invece come una scelta consapevole, e per questo programmata con anticipo.
Con ordini che pretendono una consegna immediata le cucine devono risparmiare su lavoro e ingredienti, non sanno come e cosa ordinare ai fornitori per il giorno successivo, e tutto per soddisfare un vizio non necessario. Questo è un sistema che dà l’illusione di essere utile, ma in fondo nessuno ci guadagna. Inoltre molti ristoranti non si riconoscono in questi concetti, e anche se volessero partecipare a queste corse all’ordine dovrebbero modificare di molto il loro prodotto, per renderlo adattabile a un ordine fulmineo e una consegna in bici o motorino altrettanto fulminea, ha raccontato un rappresentante di Sergio a nss magazine.
Il processo è semplice: sul sito di Sergio si seleziona un ristorante o un ingrediente, il menù e il vino che si desidera consumare e si seleziona infine la data di consegna o di ritiro. Dopo anni in cui ha trionfato la cultura del packaging, dell'estetica Instagram-friendly, dell'immagine a discapito della sostanza, Sergio vuole rimettere al centro la cultura del buon cibo.
La bussola secondo cui abbiamo scelto i ristoranti è semplice: cucina di qualità. I ristoranti che si trovano su Sergio sono diversi ma hanno una forte identità espressa attraverso i loro piatti. La cucina è cultura, è un linguaggio, e come ogni forma culturale prospera nella diversità.