Gli in-house kit più iconici di sempre Una tradizione che accomuna tutti i campionati del mondo

Ogni volta che il nostro occhio cade su una maglietta da calcio, specialmente quelle dei maggiori campionati europei e mondiali, ci aspettiamo di vedere loghi come lo Swoosh di Nike, le Three Stripes di adidas, il rombo di Umbro, le iniziali di New Balance o molti altri, come il puma dell'omonimo brand, gli Omini di Kappa, il runbird di Mizuno oppure gli archi sovrapposti di Under Armour. I sodalizi che nascono tra i club di calcio e i supplier riescono a delineare l'identità visiva di una società, segnando, quantomeno dal punto di vista estetico, intere ere calcistiche.

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Spostandoci in Spagna, uno degli esempi più memorabili è quello del Real Betis Balompié, club che oggi è sponsorizzato proprio da Hummel che sogna di espandersi ne LaLiga conquistando la jersey del Barcellona. I kit in-house del club di Siviglia dimostrano come questi possano trasformarsi in loghi totalmente autoreferenziali: sulle divise utilizzate durante quel biennio, infatti, comparve l'acronimo RBB, riferito proprio al nome ufficiale della squadra. Insomma, lo sponsor tecnico può a volte trasformarsi in un vero e proprio doppio logo